Scritto da Antonella ed Alessandra Hropich
Mia sorella Antonella, solitamente non legge i miei libri ma si é detta particolarmente curiosa di leggere il mio libro sulla felicità anche se, prima, ha chiesto di potermi fare alcune domande a cui mi sottopongo volentieri anche se sono un pochino preoccupata.
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Antonella: Alessandra, so bene che sei sempre molto gioiosa e vitale ma quando hai avuto la consapevolezza di poter scrivere un libro addirittura su un argomento tanto delicato?
Risposta: É una necessità che ho sentito quando tutti mi descrivevano come fortunata, beata, raggiante. Volevo spiegare che non sono nata con la felicità incorporata.
Antonella: Si ma qual’ é il momento preciso in cui ti sei accorta di essere felice?
Risposta: Ecco, qui sento che sei mia sorella, mi ripeti la stessa domanda perché in fondo sei testarda. Ma ti ripeto che non mi sono svegliata una mattina ed ho gridato al miracolo. Semmai ho riflettuto a lungo sui motivi che mi hanno fatto e mi fanno essere felice. La mia riflessione é frutto di richieste continue degli altri. Io sono felice e basta ma neppure ci pensavo alla mia condizione. Ma gli altri, come tu ben sai, me lo hanno sempre fatto notare.
Antonella: Se la felicità fosse un piatto, quali ingredienti non dovrebbero mai mancare?
Risposta: La fiducia in sé stessi, la voglia di farcela e l’ entusiasmo che a molti manca.
Antonella: Per te esiste la gente felice?
Risposta: Poca ma esiste. Esiste anche tanta voglia di trovare la felicità, non male anche il desiderio, almeno é un primo importante passo.
Antonella: Ma nel libro racconti di persone felici?
Risposta: Certo e sono persone davvero particolari, con propositi e stili di vita speciali pur nella semplicità, talvolta.
Antonella: Si dice che i matti sono felici, cosa ne pensi?
Risposta: Ma non scherziamo! Non occorre essere pazzi, basta un pò di leggerezza e non prendere tutto sul serio perché non tutto merita il massimo della nostra concentrazione. Piuttosto valutare ed imparare a selezionare ciò che va davvero preso sul serio nella vita.
Antonella: Quanto conta l’ intelligenza per essere felici?
Risposta: Domanda difficile questa. L’ intelligenza porta ad analizzare tutto, quindi, la sofferenza é sempre in agguato. Ma se una persona usa l’ intelligenza cercando di porsi domande a cui sa di poter rispondere e capisce di dover ignorare molte altre cose, allora può vivere felicemente.
Ringrazio mia sorella per queste birichine domande certa che leggerà il libro.
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