Salve Alessandra,
sono Marisa, felicemente fidanzata con Edoardo, un uomo trovato dopo diversi incontri sbagliati. Lui mi ama per la mia sensibilità, coglie i miei silenzi e non mi giudica né mi costringe a ignorare ciò che sento quando qualcosa o qualcuno non mi piace.
Gli altri miei fidanzati, invece, si dicevano disturbati dal mio sentire le cose e i pericoli prima degli altri, qualcuno, diceva che ero prevenuta ma, in realtà, non lo sono mai stata. Stavo anche pensando di mettermi con un ragazzo che trovavo molto attraente e sensuale, non bello ma, a me, piaceva molto, ma qualcosa, tipo il suo modo di essere sempre sfuggente, mi aveva fatto subito insospettire anche se non sapevo nulla di lui ma, la mia sensibilità, mi portò a tagliare corto subito. Fu la mia salvezza, seppi poi cose decisamente brutte sul suo conto e nessuno me lo aveva detto.
Mi sono sentita spesso in dovere di spiegare il perché di certe sensazioni, ma, a volte, non venivo creduta. E poi, quando accadeva ciò che avevo intuito, allora tutti si giravano a darmi ragione.
Ma la sensibilità è un reato? Una vergogna? Una malattia?
Al mio ragazzo attuale non dà affatto fastidio ma dice di amarmi anche per questo e, il nostro amore, è fatto anche di momenti di spensieratezza, contrariamente a quanto si potrebbe pensare ma, il fatto di capire determinate cose in anticipo, tante volte, mi ha salvato, anche in passato con ragazzi totalmente sbagliati di cui mi sono accorta immediatamente grazie a dei particolari, come il caso di cui sopra.
– Marisa da Boscoreale
Sei sensibile, Marisa. E allora?
In un mondo dove molti si anestetizzano per paura di sentire troppo, tu senti tutto. E questo non è un difetto: è una benedizione.
La tua sensibilità non è un reato, né una vergogna, né tantomeno una malattia. È il radar sottile che ti fa percepire le crepe prima che si aprano. È ciò che ti ha protetta anche quando gli altri ti dicevano che esageravi. E guarda caso, avevi ragione tu.
Hai persino evitato relazioni sbagliate grazie a questo dono: quel ragazzo che trovavi attraente, sì, ma che da subito ti dava una sensazione strana, quella sensazione di persona sfuggente che non riuscivi a spiegare… Hai ascoltato quella voce interiore e ti sei fermata. Poi hai scoperto che c’era davvero qualcosa di torbido. Nessuno te lo aveva detto. Ma tu, lo sapevi già.
Non servono prove, a volte: basta sentire. E chi sa sentire, a volte, si salva.
Quelli che non ti credevano e che ti hanno fatto sentire “troppo”, erano semplicemente incapaci di reggere la tua profondità. Edoardo, invece, ha scelto di starci dentro con te. E questo dice tutto: chi sa amare davvero, non ha paura delle profondità. Ci si tuffa dentro.
La verità è che la sensibilità non si spiega: si vive. È ciò che ti permette di entrare nel cuore delle situazioni, di coglierne le sfumature e di percepire i rischi in tempo.
Chi non è sensibile, molto spesso non capisce nulla in anticipo. Vive in ritardo. E sono proprio queste persone, cieche ai segnali, a rimanere più deluse dalla vita.
Tu, invece, senti. Cogli. Prevedi. E questo è un potere, non un limite.
Perciò continua a vibrare, a fidarti del tuo intuito, a credere a ciò che senti.
A volte finiamo nei guai solo perché abbiamo ignorato il pericolo e, nel frattempo, perso tempo prezioso con chi non lo meritava.
Perché, chi non è sensibile, resta sempre in superficie.
E la vita, Marisa, accade in profondità.
Tieniti stretta, così come sei.
Magari ce ne fossero di più, di persone come te.
Forse, si leggerebbero meno fatti di cronaca.
Perché, credimi, tante relazioni – uomini o donne che siano – non sarebbero nemmeno dovute iniziare. Ma la superficialità è ormai una costante della nostra società. E ogni volta che accade qualcosa di grave, tutti si dicono indignati, solo perché è di moda esserlo.
Nessuno però fa caso agli sguardi, alle frasi dette e non dette, agli atteggiamenti. E anche quando provi a farlo notare, ti dicono che “pensi troppo”. Fino al prossimo tragico fatto di cronaca, ovviamente.
La storia si ripete, sempre!
Chiunque può scrivere un messaggio privato alla dottoressa Alessandra Hropich su questioni sentimentali, al seguente link:
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