venerdì 13 Dicembre 2024

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INTERVISTA AL CONSIGLIERE GIURIDICO DI “OSSIGENO PER L’INFORMAZIONE”

L’avvocato Andrea di Pietro si è formato con un grande Maestro del settore: il compianto Avv. Oreste Flamminii Minuto. Dopo aver partecipato ad un convegno dell’Ordine dei Giornalisti, ho voluto interpellare il Consigliere giuridico di Ossigeno per l’Informazione Di Pietro per sapere da lui qualcosa sulla sua preziosa attività a cui si aggiunge quella di Docente, autore articoli ed altro.

Avvocato, so bene che non si può raccontare la verità senza subirne le conseguenze. Cosa succede quando un giornalista chiede aiuto al vostro sportello legale?
Risposta: Poniamo il caso di inchieste che raccontano situazioni imbarazzanti, il giornalista pubblica casi di imputati accusati di alcuni reati, l’imputato ne subisce una potenziale lesione della reputazione. La reazione sarà sempre o una richiesta di rettifica, una minaccia di querela o direttamente la querela da parte della persona indagata. Per non parlare dell’attuale proliferare delle cause civili milionarie e temerarie contro i giornalisti.

Consigliere, noto un certo interesse per i processi penali soltanto in un primo momento, in chi legge, poi sembra che, i processi tanto anticipati e proclamati, poi scompaiano nel nulla, per l’opinione pubblica. Perché?
Risposta: Perché la stampa si occupa solo della fase iniziale, dello scoop, poi tanto nessuno dei cittadini/ lettori segue i processi, si perde l’interesse e tutto sembra andare nel dimenticatoio mentre in realtà i processi si fanno e spesso gli indagati poi vengono assolti.

Avvocato, il suo interesse per il settore difesa giornalisti, come è nato?
Risposta: Perché ho avuto un Maestro come Oreste Flamminii Minuto, che è stato per quaranta anni difensore dell’Espresso e difensore della libertà di Stampa, era un grande Avvocato e mi ha fatto appassionare a questa materia più di quanto potessi immaginare all’inizio della mia formazione professionale.

Immagino quanto, la sua attività, la coinvolga considerando le richieste che vi giungeranno. 
Risposta: Il mio ruolo è sempre più spesso quello di difensore dei giornalisti, la mia attività professionale mi prende tanto e, in più, sono co-fondatore insieme ad Alberto Spampinato dello Sportello legale di Ossigeno per  l’Informazione di cui sono anche coordinatore. 

Certo è che già chiamare un’Associazione “Ossigeno” la dice lunga sulle condizioni in cui si trovano i giornalisti. Quando è nata l’Associazione?
Risposta: L’Associazione nasce intorno al 2006 e si struttura meglio nel 2010, in coincidenza con le prime leggi bavaglio e poi dei giornalisti sotto scorta con necessità di essere tutelati ed ecco che Ossigeno iniziò a monitorare tutti i fenomeni, anche violenti, di indebita compressione della libertà di stampa. Da non dimenticare che le leggi bavaglio tendevano a limitare il diritto di cronaca e un decreto legge prevedeva un uso limitato delle intercettazioni.
A tal proposito, l’Associazione “Ossigeno per l’ informazione” ha fatto articoli, convegni per sensibilizzare l’opinione pubblica su questi tempi.

Dunque, una breve risposta sui risultati ottenuti. 
Risposta: Abbiamo vinto praticamente tutti i processi perché sono tutte accuse spesso infondate. Il ringraziamento più grande va a Media Defence, la NGO con sede a Londra che dal 2015 finanzia, da sola, tutte le attività del nostro sportello legale.

Vuole spendere qualche parola sulle leggi che riguardano la stampa?
Risposta: Le dico soltanto che abbiamo delle leggi sulla stampa che risalgono al 1948.Ci sono proposte di leggi attuali ma ancora il problema per i giornalisti non è risolto.
A mio avviso, le proposte attuali, se diventeranno leggi, non risolveranno i problemi della categoria perché non tengono conto dei veri problemi dei giornalisti. Questa carenza dipende dal fatto che il parlamento non coinvolge concretamente le categorie dei giornalisti nel processo di riforma e di ammodernamento legislativo.

Voi di “Ossigeno per l’informazione” difendete solo i giornalisti che scrivono per un giornale ben preciso?
Risposta: Assolutamente no, noi difendiamo anche e soprattutto i freelance perché sono quelli senza un Editore che si faccia carico delle spese legali del processo e dell’eventuale risarcimento del danno.

Un breve bilancio della Sua attività. 
Risposta: Sono avvocato ormai da più di venti anni e, da dieci, mi occupo di libertà di Stampa come Consigliere giuridico di Ossigeno. Direi complessivamente di essere molto soddisfatto, visti i grandi risultati raggiunti e il numero dei giornalisti freelance aiutati in quasi 10 anni di sportello legale.