CUORGNÈ – Si è tenuto nella mattinata di ieri, sabato 9 aprile 2022, presso la sala consigliare del Comune di Cuorgnè, un incontro organizzato da “Canavese Riformista”. La neonata compagine è stata fondata da un gruppo di cittadini provenienti da vari comuni del territorio, con l’intento di creare uno spazio aperto a tutti in cui poter parlare liberamente di politica, senza bandiere né vincoli di partito, rigorosamente in presenza. E così è stato in quel di Cuorgnè dove “Canavese Riformista”, rappresentata per l’occasione da uno dei fondatori, il castellamontese Lorenzo Nicotra, ha incontrato numerosi sindaci canavesani (l’invito era rivolto ad un centinaio).
Oggetto dell’incontro è stata l’annosa situazione riguardante la collocazione del Nuovo Ospedale del Canavese che, ormai da mesi, è motivo di scontro tra le amministrazioni.
A fare gli onori di casa il primo cittadino Giovanna Cresto, l’assessore alle pari opportunità Elisa Troglia e il consigliere Francesco Felizia, i quali si sono resi disponibili ad ospitare nuovamente “Canavese Riformista”.
«Il gruppo è nato a febbraio grazie alla voglia di tanti cittadini di tornare a parlare di politica e diffondere consapevolezza nella popolazione di tutti quelli che sono i problemi che si riscontrano sul nostro territorio. Non abbiamo una sede fisica – ha dichiarato Nicotra – ma saremo itineranti in tanti comuni del Canavese. Abbiamo un grande rispetto dei cittadini e, rispetto all’argomento di oggi, abbiamo la consapevolezza che la stragrande maggioranza di essi non sa nulla della costruzione di questo ospedale. Il nostro impegno è quello di portare a conoscenza di tutti quanto accade. L’ospedale è un argomento di primaria importanza, la salute e la sicurezza di circa 200.000 cittadini e di conseguenza, bisogna trovare il modo migliore per garantirla. E mai come negli ultimi due anni abbiamo potuto capire, sopportando costi umani, economici e sociali enormi, quanto sia importante un sistema sanitario pronto, organizzato, sicuro, capillare e moderno. Per tutti questi motivi ci saremmo aspettati delle forti e diffuse prese di posizione, un unione di intenti e di difesa dell’interesse comune del cittadino Canavesano da parte dei nostri Primi Cittadini per far sì che il Nuovo Ospedale del Canavese venga realizzato nel luogo migliore possibile. Canavese Riformista non ha dubbi su quale sia il luogo migliore e che la scelta non possa che ricadere nell’area compresa tra il casello autostradale e il Bioindustry Park. Una scelta che rappresenterebbe per decine di migliaia di Canavesani un deciso passo in avanti verso un servizio sanitario locale di qualità e al servizio del cittadino.
Questa zona – ha concluso – è la migliore perché abbassa il tempo di percorrenza anche per chi proviene da comuni del Canavese più distanti, perché soddisfa i requisiti principali, essendo fuori dai centri urbani ed è di facile accessibilità. L’edificio ideale è a sviluppo orizzontale con possibilità di ingressi multipli e accesso alle principali vie di comunicazione, oltre al fatto di avere spazi per futuri ampliamenti, anche temporanei che consenta la gestione dei picchi d’affluenza. Se aggiungiamo anche una maggior distanza dalle zone residenziali e la prossimità del raccordo autostradale con possibilità di vie di ingresso e uscita separate, la facilità d’isolamento in caso di emergenza. Per ultimo la distanza dal traffico cittadino eporediese ed, infine, ha una maggior vicinanza alle principali località canavesane».
Un dibattito quello sul luogo di collocazione del Nuovo Ospedale che ha provocato una netta spaccatura tra i sindaci che sostengono quale location migliore l’ex Montefibre di Ivrea (centro urbano della città) e coloro che invece sostengono la candidatura di “Ribes”, ossia l’area compresa tra il casello autostradale e il Bioindustry Park. Spaccatura culminata con l’abbandono della riunione da parte del primo cittadino di Ivrea, Stefano Sertoli, “seccato” dal clima “oltraggioso”, a suo avviso, che alcuni sindaci Canavesani, avevano ricreato nella sala.
Clima teso anche riguardo alla relazione dello studio compiuto dall’Assessorato regionale alla sanità, Ires e Asl sulla valutazione dei siti di realizzazione del nuovo ospedale che vede l’Area Ribes prima con il 78%, davanti all’Ex Montefibre, con il 58%, e area Palazzo Uffici con il 20%.
Se, da una parte i sindaci di Ivrea e Bollengo, continuano a sostenere l’ex Montefibre come location migliore, d’altra parte i primi cittadini del Canavese Occidentale sostengono l’area Ribes. Se i primi non vogliono che l’ospedale venga sradicato dalla città che ha dato i natali ad Adriano Olivetti, i secondi continuano a sostenere il sito dell’area del casello autostradale perché maggiormente accessibile a tutti, da Ceresole Reale a Forno Canavese sino ai comuni eporediesi, perché un ospedale deve essere un servizio inclusivo e non esclusivo, soprattutto quando si parla di salvare la vita alle persone.
La realtà, constatata da gran parte degli amministratori, è che la scelta debba essere lasciata ai tecnici, che peraltro si sono già espressi con rapporto favorevole per l’area Ribes, e non farla ricadere come sempre nella politica.
Ora la decisione finale spetterà al Consiglio Regionale.
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