SAN GIORGIO CANAVESE – Entriamo nel vivo, giorno per giorno, di quello che sarà il Mercato della Terra e della Biodiversità “Bellezza 2025 – Coltiva il Paesaggio”, nona edizione, in programma il 10,11 e 12 maggio 2025, a San Giorgio Canavese.
Luca Rean Conto, produttore della Piattella Canavesana, il rinomato fagiolo bianco di Cortereggio, annuncia in video l’attesa per l’arrivo dei vari produttori Slow Bins per un confronto unico!
La Piattella Canavesana di Cortereggio è un Presidio Slow Food. Un fagiolo bianco tipico delle sponde lungo il torrente Orco, nel Canavese. Cortereggio è uno dei borghi che costituiscono il Comune di San Giorgio Canavese. Fin da bambini, gli abitanti di Cortereggio si dedicavano alla semina e alla raccolta dei fagioli nei campi di granoturco, una tradizione così radicata che le piattelle erano diventate una importante risorsa economica per questo paese. Ogni famiglia aveva i suoi clienti fissi che arrivavano da tutto il canavese, i soldi guadagnati servivano per acquistare l’uva nel Monferrato tanto che, a volte, le piattelle erano usate direttamente come merce di scambio con l’uva. La pianta rampicante sviluppa i caratteristici fiori bianchi e produce baccelli, anch’essi schiacciati, che diventano gialli al momento della maturazione: da luglio fino a settembre.
Tradizionalmente si seminavano insieme al mais, così il fagiolo poteva avvitarsi attorno al fusto robusto della meliga, che fa la parte quindi del tutore. Alla raccolta si passava pazientemente tra i filari di mais cogliendo i baccelli a mano uno per uno.
Ogni sabato, nelle famiglie del paese si cuocevano i fagioli in pignatte di terracotta che venivano portate al forno del paese, usato in precedenza per la cottura del pane e che donava il suo calore residuo alle pignatte, i fagioli cotti in questo modo si usavano poi per insaporire altri piatti durante tutta la settimana. Ogni famiglia aveva la propria pignatta, fabbricata dagli artigiani del vicino paese di Castellamonte, noto per la sua tradizione ceramista.
La ricetta prevede che, insieme alle piattelle, si mettano nella pignatta le cotiche di maiale speziate con sale e pepe, arrotolate e legate a formare le quaiette e altre parti come lo zampino e il lardo, poi si aggiungono la cipolla e altri aromi, si copre di acqua e si chiude. La cottura nel forno a legna, rimasto tiepido dopo la cottura del pane, dura circa 12 ore (la tradizione vuole almeno una notte intera).
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