giovedì 26 Giugno 2025
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Direttore: Magda Bersini
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L’AMORE CHE PERDE L’EROS!

Sono Ludovico, sposato da sei anni. Con mia moglie è tutto molto tranquillo: ci vogliamo bene, facciamo tutto insieme, abbiamo costruito un nido d’affetto. Persino il nostro cane dorme con noi. Ci dividiamo i compiti, anche quelli legati al nostro animale domestico. Tutto è molto democratico in casa nostra. Abbiamo organizzato la nostra vita per andare d’amore e d’accordo.
Ma manca ormai del tutto il sesso. Per mia moglie io sono il suo “patatino”, il suo amore, il suo compagno fedele… ma guai a vivere un momento tutto nostro, uno sguardo complice, un attimo di intimità. Secondo lei, dopo otto anni insieme, il sesso è superato perché ci amiamo.
Le ho sempre detto di esserle fedele, e questo, so che la fa stare tranquilla. Oggi, per lei, sono diventato una sorta di fratello, un familiare a cui voler bene, ma non un uomo da desiderare. I miei desideri sessuali – normalissimi – mi portano a cercare momenti d’intimità con mia moglie, ma ogni volta che glielo faccio capire, mi tratta come uno sporcaccione o un maniaco… e allora mi arrendo.
Qualche giorno fa ho provato a risvegliare qualcosa: sono andato a letto con i boxer che un tempo le piacevano tanto, le ho detto che avevo voglia di stare accanto a lei. Mi ha risposto, piccata, di mettermi subito il pigiama perché faceva freddo e non voleva che mi ammalassi. Ha aggiunto che ormai siamo troppo “parenti” per fare sesso.
Dottoressa, mi chiedo se sia normale, in nome dell’amore e della condivisione della vita, dover rinunciare al sesso. Ma ho paura di parlarne con mia moglie: temo che non capirebbe, o peggio, che stravolgerebbe il senso delle mie richieste.
Ludovico da Valdisotto



Quello che descrivi, Ludovico, è l’esempio perfetto di un amore diventato… troppo beneducato. Un amore che non sbaglia mai, che fa tutto giusto, che accudisce, organizza, pianifica. Ma che ha lasciato il desiderio fuori dalla porta.
E il corpo, quando resta escluso troppo a lungo, si spegne… oppure – come nel tuo caso – bussa più forte, e viene trattato come un intruso.
Hai costruito una relazione su fondamenta nobili: tenerezza, equilibrio, condivisione. Ma se la democrazia invade anche il letto, se il cane prende il posto dove un tempo vibrava la pelle nuda, allora il problema non è che l’amore manca: è che l’eros è stato sfrattato.
Tu non sei un maniaco. Sei un uomo vivo, che ha ancora voglia di ardere, di sentire. Ma il desiderio non nasce nel calduccio del “metti il pigiama che fa freddo”. Il desiderio nasce dal brivido, dallo scarto, dall’imprevisto. E no, non c’è niente di eccitante nel sentirsi dire che si è diventati un parente.

E quei boxer che una volta la facevano impazzire? Non parlano solo di nostalgia: parlano di te che provi, che ti esponi, che cerchi ancora quella scintilla. Ma se la risposta è il freddo del rifiuto e il consiglio materno di coprirti… allora sì, qualcosa si è ribaltato. Non deve essere lei a dirti che puoi sentire freddo: quell’invito a vestirti è un rifiuto.
La tua domanda è chiara: si può amare e desiderare la stessa persona nel tempo? Sì, ma solo se si accetta che l’amore non basta.
L’amore tiene insieme. Ma il desiderio vuole fuggire. E per rincorrerlo, servono distanza, mistero, fantasia. Non puoi essere tutto: amico, fratello, infermiere e amante. È troppo.

Il primo passo? Via il cane dal letto. Davvero. Il letto dev’essere terreno sacro della coppia, non il divano di famiglia.
Poi smetti di fare tutto con lei. Iscriviti in palestra, esci, brilla. Sii meno prevedibile. Cambia profumo, cambia orario. Ricomincia a trattarti bene, a piacerti… così da farle venire voglia di conquistarti di nuovo.
Perché il desiderio nasce quando c’è qualcosa da perdere. E se lei sente di averti già in tasca, cosa dovrebbe rincorrere?
“Troppa fiducia rovina l’amore…”, diceva una canzone. Io invece dico che troppa fiducia distrugge l’eros. Già solo il fatto che tu, davanti a lei, ti dichiari fiero di esserle fedele… ti rende mollacchio ai suoi occhi.
L’eros non vive nella certezza: vive nel rischio, nel brivido, nella possibilità. Un uomo dovrebbe saper accendere anche la gelosia – quella sana, quella che punge l’orgoglio e risveglia. Perché non c’è afrodisiaco più potente del sospetto che qualcun altro ti stia guardando come lei non fa più.

Tu puoi piacere alle altre, e questo glielo devi far capire.
Un uomo non seduce quando corre a fare la spesa con la lista scritta dalla moglie o si fa vedere piegato a novanta gradi mentre raccoglie la cacca del cane. O ancora, quando spinge la carrozzina con il bimbo. Queste sono incombenze, ma bisogna ritagliarsi spazi e momenti per vivere anche l’intimità di coppia.
Un uomo che vuol sedurre entra nella stanza con uno sguardo che promette guai. E piacere.
L’ eros non è morto, Ludovico. È solo stato zittito dalla troppa gentilezza e servilismo.
Molte donne (non tutte) sono attratte da ciò che sfugge. Un uomo servile annienta il mistero, creando solo monotonia. Il “cattivo ragazzo”, invece, è un enigma che sfida la mente, un tormento che accende la curiosità, che ti piaccia o no.

Chiunque può scrivere un messaggio privato alla dottoressa Alessandra Hropich su questioni sentimentali, al seguente link:
https://www.facebook.com/La-mia-Posta-del-cuore-104883382245294/

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