È trascorso un anno da quando mio marito ha lasciato casa, ma sento ancora di amarlo. Abbiamo due figli e nemmeno le loro lacrime, gli hanno fatto cambiare idea. I problemi che ci hanno portato a separarci sono, a mio avviso, estremamente banali, mentre, per lui sarebbero insormontabili ma mi sembra tanto una scusa per lasciarmi e, quindi, io ora sono rimasta ancora a piangere per lui mentre lui è in giro con chissà chi, le chiedo, dottoressa, come faccio a capire se ancora mi ama, se pensa a me anche da lontano e comunque, come mi devo comportare?
Se lo cerco e vado dove ora lui vive? Mi dica cosa ne pensa visto che ci separano mille kilometri ed andrei solo per sapere come vive e come si chiama questo suo rifiuto verso di me, vorrei capire se è impazzito, se ha una malattia, e conoscerne dunque il nome ed eventualmente farlo curare ma insieme ed infine, vorrei capire se posso riportarlo a casa con me.
Ci tengo tanto alla sua opinione e davvero mi comporterò come lei mi consiglierà, senza se e senza ma, so bene che lei è una vera professionista esperta e dice quello che realmente sente senza illudere, questo mi piace molto di lei, insieme alla sua cultura ed intelligenza.
Caterina da Brandizzo
Tu continui a guardare il passato e ciò che avresti voluto per il tuo matrimonio. Ti sei affezionata così all’idea del matrimonio felice che sarebbe stato, non all’idea di quello che effettivamente è stato. Ogni essere umano, quando una cosa non va, vorrebbe aggiustare il tiro e raddrizzare il passato.
Sei davvero ingenua o cerchi di sembrarlo quando mi chiedi il nome della malattia che può avere tuo marito ma, se si chiama Francesca, Arianna o Stefania, cosa cambia?
Avrai capito, immagino, che tuo marito, avendo lasciato te avrà sicuramente un’altra donna se non più di una? Perché uno dovrebbe allontanarsi per meditare sul matrimonio sbagliato e restarsene con le mani in mano?
Ogni uomo si sente maggiormente libero, lontano da casa.
Ti consiglio di non pensare a tuo marito come ad un malato da curare, questo atteggiamento, lo rintraccio in ogni donna o uomo deluso da una relazione perché, ogni volta, mi raccontano di patologie mentali del loro ex.
Per quasi ogni uomo o donna che incrocio, il proprio ex, era sempre un narcisista patologico, un matto, un depresso cronico, un disturbato. Tutti diventano psicologi e psichiatri a relazione finita?
Una relazione può terminare quando si scoprono lati del partner che non vanno bene o ci si stanca di sopportare litigi o quando i caratteri non sono per niente in sintonia, mille sono i motivi.
Perché tuo marito è scappato, dovresti saperlo più tu in base ai suoi lamenti e liti, non credo proprio che lui se ne sia andato dopo un incontro amorevole con te.
Mai e poi una donna (ma anche un uomo) dovrebbe ridursi a andare a cercare un uomo per recuperare una relazione già chiusa.
Tu dici che ancora piangi per tuo marito, non è detto che tu pianga per amore, si piange anche di rabbia per un uomo che ha avuto il coraggio di darci un taglio, magari è solo un affronto frontale per te e tu vorresti avere la meglio.
Non bisogna mai cercare di aggiustare il passato perché non si aggiusta e non torna.
Dovresti semmai farti aiutare tu da uno psicologo a capire gli sbagli del tuo passato.
IL PASSATO È LA TUA LEZIONE.
IL PRESENTE È IL TUO DONO.
IL FUTURO È LA TUA MOTIVAZIONE.
Per dirti, cara Caterina: Raccogli la tua vita e guarda avanti e, tuo marito, lascialo dov’è, non sia mai che ci ripensasse. Il mio consiglio? Cambia la serratura della porta di casa, devi darci un taglio, se vuoi ripartire!
Chiunque può scrivere un messaggio privato alla dottoressa Alessandra Hropich su questioni sentimentali, al seguente link:
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