Mi sono sposato dopo che mia moglie ha avuto il nostro primo figlio, altrimenti, la mia unione decennale, non prendeva mai una piega precisa, non c’era più entusiasmo. Non mi sento del tutto felice di questa nuova situazione.
Certo, non sono tenuto a stare con mia moglie per forza ma io amo tanto il bambino e mi sembra giusto così perché ormai siamo genitori e la vita mi sembra piena con il bimbo in casa che riempie le nostre giornate, a volte, lo guardo e dico a me stesso che la creatura è il pilastro della nostra unione e ha dato un senso al nostro stare insieme.
Ne parlavo con gli amici ma non mi hanno dato ragione perché hanno detto che, essendo io benestante e con più case disponibili, non dovrei restare con la madre di mio figlio se non ne sono convinto ma preciso che io lo faccio soprattutto per non avere problemi poi nel vederlo, amo la mia vita con il bimbo, la confusione che crea quando io torno a casa, giocare con lui, essere genitore mi piace ma è giusto sacrificare tutto per un figlio? E la mia vita di coppia?
Saverio da Ascoli Piceno.
Sono tante le coppie unite da un vincolo solo per l’arrivo di un figlio, si è genitori ma non si vive di solo un ruolo, perché sacrificarsi se i figli, appena possono, se ne vanno facendo poi la loro vita?
Cosa resta della vita di coppia quando i genitori poi saranno di nuovo soli perché i figli se ne andranno o saranno sempre lontani per lavoro o perché studieranno all’estero o andranno a convivere?
Già da adolescenti, tutto cambia per i genitori, i figli non sono più i bambolotti da passeggino o da spupazzarsi o da portare alle giostre, la coppia deve poi affrontare il distacco dei figli ma farebbe bene a ritrovare sin da subito il gusto di stare insieme facendo nuove cose, tipo i viaggi o coltivare gli interessi comuni, non dura in eterno la fanciullezza dei figli, i bambini diventano presto adulti e la coppia si ritrova piena di malinconia se è rimasta insieme solo perché si è diventati genitori.
Per troppo tempo ti sei trascinato in una relazione non più soddisfacente ma te ne accorgi ora.
“Non è vero che abbiamo poco tempo: la verità è che ne sprechiamo molto!”
Cit. Seneca.
Ecco una poesia che ho trovato su internet che si addice al tuo caso:
“E un giorno ti accorgerai che non esiste più quel trambusto infantile che logora tanto; e quel caos armonico è silenzio rumoroso perché le foglie del calendario non perdonano. Ed è all’improvviso… all’improvviso ti rendi conto che la vasca non è più un baule pieno di giocattoli, e che non ti hanno lasciato nel lavandino quella palla di gommapiuma, non ci sono bambole sul divano, né playmobils sparsi per casa… E un giorno ti accorgerai che non ci sono corse interminabili per i corridoi, niente risate a frullate nel letto per sfidare il sonno; niente racconti a chi leggere, niente lenzuola da coprire a mezzanotte, niente anime respirando sogni… E un giorno capirai che la dispensa è piena di ricordi e che avanzano piatti a tavola; e che tutto è in ordine… senza zaini sul pavimento dell’ingresso, senza matite disordinate. Neanche quei vestiti che non entrano nel cesto e che i letti non si disfano… E un giorno… sarai orfano dei tuoi figli cresciuti con il permesso della vita. E ti siederai sulla poltrona, saggia del libro che sente la mancanza di una voce innocente che lo interrompe. E ogni pagina che passi, leggila con attenzione perché quella… non torna più. È la vita.”
(Emilio Leiva)
Se ti preoccupi solo di una cosa in particolare nella vita (i figli), trascurerai tutto il resto.
“Ricordatevi di prendervi cura di voi. A volte si è così occupati a prendervi cura degli altri che ci si dimentica di sé!”
C. Richardson
Chiunque può scrivere un messaggio privato alla dottoressa Alessandra Hropich su questioni sentimentali, al seguente link:
https://www.facebook.com/La-mia-Posta-del-cuore-104883382245294/