RIVARA – Ricorreva la Santa Pasqua del 1990, quando la Chiesa di San Bartolomeo di Camagna veniva inaugurata dopo la ristrutturazione voluta da Don Mario Anfosso, che all’epoca era parroco del paese. All’interno della piccola chiesetta immersa in mezzo al verde vi è un imponente pittura murale, alta dieci metri e larga quattro, ritraente l’Assunta dipinta da Mario Cavazza, pittore e amico d’infanzia di Don Mario.
Proprio oggi, domenica 24 marzo 2024, Simonetta la figlia di Mario Cavazza e Arianna la nipote, sono tornate nella frazione rivarese per testimoniare davanti all’importante opera realizzata dal loro amato papà e nonno, e per prendere parte alla registrazione di un documentario che ha come protagonista proprio la storia della parrocchia di Camagna. Il video fa parte della raccolta della “Memoria” dedicata alla storia di Rivara che, l’amministrazione guidata da Roberto Andriollo raccogliendo un po’ il testimone di quanto già fatto da quella precedente, ha voluto portare avanti negli anni per raccontare e ricordare le vicende storiche, la tradizione e la culturale locale, affinché anche le generazioni future possano conoscere i dettagli di quanto storicamente accaduto nel proprio paese.
Cavazza, pittore, ritrattista che di getto era in grado di realizzare qualsiasi tipo di rappresentazione, amante dell’acquerello, espositore delle proprie opere in mostre nazionali ed internazionali, era originario come Don Mario di Barbaresco e, anche nella chiesa della città natia, ha realizzato opere ad olio che sono conservate tutt’ora.
“Mio padre, oltre a fare il pittore, di mestiere faceva il grafico perchè con tre figli da mantenere doveva avere un lavoro anche remunerativo. Ha lavorato per importanti aziende piemontesi arrivando sino a mettersi in proprio, ma la passione per l’arte è sempre stata tanto forte. Riusciva a realizzare dipinti ad acquerello ad una velocità impressionante, era sempre attivo e pronto a mettersi in gioco accettando nuove sfide” racconta la figlia Simonetta.
E fu così che accettò anche la proposta di Don Mario e, da un bozzetto gettato giù velocemente (nella speranza che rimanesse solo un bozzetto) nacque invece questo bellissimo dipinto dell’Assunta.
“Tra febbraio e marzo del 1990 mio padre passò in questa chiesetta le sue giornate, tra tonalità di colori, in piedi su di un trabattello a dieci metri d’altezza e al freddo per realizzare quest’opera che è qui ben visibile dietro di noi. Ricordo, infatti, che diceva che faceva un freddo boia e che il riscaldamento che Don Mario gli propose, in realtà, non funzionò mai. Tra l’altro le figure rappresentate nella pittura murale sono tutti personaggi di Camagna che, prima dell’inizio del lavoro, furono immortalati in alcune fotografie da cui poi mio padre prese spunto. E questa caratteristica destò davvero forte emozione tra i camagnotti, tant’è che anche Don Mario durante la messa inaugurale del 1990, notò che i fedeli erano più attratti dall’opera che dalla sua predica” conclude Simonetta Cavazza.
Un altro piccolo ma importante tassello della storia rivarese è quindi stato documentato, nella speranza che in tanti sappiano cogliere l’importanza della memoria storica, perchè senza memoria non ci può essere futuro.
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