Carissima Alessandra, frequento una ragazza da un anno, ma ho notato che è sempre caotica, parla molto ed anche quando non parla, lei corre a mettere musica oppure accende la radio anche tutto il giorno, senza sosta.
Non mi turba il rumore ma soltanto non condivido il fatto di non poter mai parlare con calma ed essere ascoltato e nemmeno conosco l’ebbrezza di restare in silenzio con la mia ragazza perché lei è sempre pronta ad accendere lo stereo ed, anche quando non c’è una radio, lei canticchia e, di fatto, non riesco mai a vivere un momento di silenzio quando siamo insieme. Io sono ingegnere in una grande azienda e vivo di responsabilità e stress, è logico che vorrei restare in silenzio ogni tanto nella vita privata ma non è contemplato da colei che subito mi chiede, non appena mi vede silenzioso, se sono triste o se ho qualche preoccupazione. Eppure i momenti di riflessione, a volte, mi aiutano a pensare alle strategie da adottare nella vita e nel lavoro, ma dimmi come vedi questo mio desiderio molto in contrasto con il carattere della mia ragazza?
Oltretutto, è spesso proprio lei a criticare il mio bisogno di riflettere.
Daniele da Urbino.
La meditazione non è un’ evasione dalla società, ma un incontro sereno con la realtà.
Non sei un eremita perché vuoi pensare, la tua lei è frenetica perché ha il terrore del silenzio.
«Il silenzio, spingerebbe la gente a riflettere, e non si può prevedere che cosa avverrebbe alla coscienza. La maggior parte delle persone ha paura del silenzio, per cui quando viene meno il rumore continuo, per esempio di una conversazione, bisogna sempre fare, dire, fischiare, cantare, tossire o mormorare qualcosa. Il bisogno di rumore è quasi insaziabile, anche se a tratti il chiasso ci sembra intollerabile. È però sempre meglio che niente. In quello che viene significativamente chiamato silenzio di “tomba” ci sentiamo a disagio. Perché? Forse ci sono i fantasmi? Non credo. Ciò che davvero temiamo è quello che potrebbe provenire dalla nostra interiorità, e cioè tutto quello da cui cerchiamo di tenerci lontani con il rumore.»
Cit. Carl Gustav Jung, “Lettera al prof. Karl Oftinger”, Zurigo, settembre 1957
È difficile convertire qualcuno al silenzio, la tua ragazza è ansiosa, da cosa, lei vuole tenersi lontana?
L’ansia nasce da pensieri negativi e preoccupazioni, lei stordisce tutto con il rumore imponendo al cervello di non fermarsi a pensare.
Lo stesso problema, lo ha gran parte della società odierna che si tuffa in ristoranti chiassosi, spiagge rumorose e piene di bambini urlanti, ticchettio di racchette in orario di riposo, gioco a pallone come un campo di calcio, tutto al mare nelle ore più calde, musiche varie, ufficialmente, per divertirsi ma, la realtà, è che quasi nessuno vuole restare in silenzio per il timore di pensare. Hai letto mai di qualche grande filosofo, scrittore, scienziato, pensatore attuale o del passato, immerso nella mischia di spiagge affollate e deliranti come posti ideali per la creatività?
Le grandi idee nascono dal silenzio, la confusione annienta i pensieri importanti.
Tutti noi abbiamo bisogno di momenti da vivere in silenzio, ogni giorno.
Tanti corrono a bere, nel tempo libero, sempre per stordire i pensieri.
La tua ragazza dovrebbe incontrare un altro frenetico per vivere insieme le stesse cose.
Una relazione deve aggiungere, non togliere; a te, toglie serenità e bisogno di riflessione ma aggiunge disagio, perché dunque chiedi a me a cosa può portare il tuo desiderio di silenzio non condiviso? A nulla di buono.
Chiunque può scrivere un messaggio privato alla dottoressa Alessandra Hropich su questioni sentimentali, al seguente link:
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