domenica 1 Dicembre 2024

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TORINO – Aggressione in carcere, ferita una poliziotta

Nell’area femminile, una detenuta ha tentato di farsi del male e poi ha aggredito gli agenti

TORINO – Nella notte del 30 luglio 2022, una detenuta straniera, rinchiusa nel carcere di Torino, affetta da gravi problemi psichiatrici, si è dapprima barricata in cella, poi, ha rotto i vetri in plexiglas della finestra della cella probabilmente per procurarsi lesioni o farsi del male nascondendosi in un angolo del bagno al di fuori dalla visuale del personale di Polizia penitenziaria femminile. A quel punto, poiché la detenuta non rispondeva alle chiamate del personale e al fine di tutelare l’incolumità fisica della stessa sì è reso necessario intervenire con scudi per proteggersi e nel corso dell’intervento la detenuta si è scagliata nei confronti delle tre poliziotte intervenute tanto che una di esse ha riportato la peggio. Si è reso necessario per l’Agente, a fine turno per il dolore che accusava, fare ricorso per le cure al Pronto Soccorso.

A dare la notizia le sigle Sindacali del comparto sicurezza Sappe, Osapp, Uil Pa. P.P., Sinappe, Fns Cisl e Cgil P.P. che dichiarano:
“Si tratta solo dell’ultimo, in ordine di tempo, episodio di violenza ai danni di personale di Polizia penitenziaria, che ormai subisce persino l’ira irriguardosa e non giustificata dei detenuti. L’episodio, non isolato, si connota di ancor più gravità per il clima di violenza cui si assiste e, che compromette la sicurezza e la tutela del principio stesso di giustizia. Non possiamo che richiamare il rispetto di ciascuna figura operante all’interno del carcere e pretendere, arrivati a questo punto, che l’Amministrazione Penitenziaria periferica e centrale prenda formale consapevolezza di episodi che ormai rischiano di caratterizzare gli ambienti delle carceri italiane e, si adoperi con assoluta urgenza per la tutela di tutto il personale penitenziario. Lo stesso personale che si è sempre contraddistinto per la professionalità ed il senso assoluto del dovere e, che subisce episodi di violenza non più tollerabili e che rischiano di esasperare le condizioni di vivibilità e di lavoro. La sensazione è che l’Amministrazione Centrale non sia in grado di fornire supporto, sostegno e tutela dinanzi al compiersi e, ormai reiterarsi, di atti di violenza.”

“D’altra parte – proseguono le sigle Sindacali – le detenute e i detenuti affetti da disturbi psichiatrici dovrebbero essere detenute in strutture a ciò dedicate quali le famose REMS e non all’interno di reparti detentivi ordinari anche perché gli appartenenti alla Polizia penitenziaria non hanno né la competenza né gli strumenti adeguati ad affrontare tali patologie”.

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