PIEMONTE – Oggi 16 marzo 2021, migliaia di imprenditori facenti capo al Movimento Autonomi e Partite Iva, ha lanciato un accorato appello alla concretezza dei Sostegni che il Governo ha allo studio per sostenere soprattutto le piccole imprese italiane. La protesta a mezzo Pec, inviata direttamente al Capo dell’Esecutivo, Mario Draghi, al Ministero dello Sviluppo Economico nella persona del Giancarlo Giorgetti e per quanto riguarda il Piemonte al Presidente della Regione, Alberto Cirio, contesta il meccanismo di calcolo e richiede formalmente la modifica del meccanismo di calcolo dei sostegni ipotizzati nella bozza resa pubblica del Decreto che verrà discusso questa settimana al Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana.
In particolare e in riferimento alla succitata bozza, al Titolo I, dell’art. 1, al punto 5 risulta che:
“…l’ammontare del contributo a fondo perduto è determinato applicando una percentuale alla differenza tra l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi dei mesi di gennaio e febbraio 2021 e l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi dei mesi di gennaio e febbraio 2019 come segue:
a) venti per cento per i soggetti con ricavi o compensi indicati al comma 3 non superiori a quattrocentomila euro nel periodo d’imposta 2019;
b) quindici per cento per i soggetti con ricavi o compensi indicati al comma 3 superiori a quattrocentomila euro e fino a 1 milione di euro nel periodo d’imposta 2019;
c) dieci per cento per i soggetti con ricavi o compensi indicati al comma 3 superiori a 1 milione di euro nel periodo d’imposta precedente 2019.”
“Ritenendo la formula dei ristori sopra indicata lacunosa, inefficace e discriminatoria in relazione alle perdite subite nel 2020 – scrivono – ed in funzione di quanto concesso sin dall’inizio della pandemia al popolo dei dipendenti, chidiamo formalmente che la determinazione degli indennizzi venga calcolata in base alle perdite di fatturato complessivo subite considerando l’intero anno 2020 rispetto al 2019, e non soltanto confrontando i primi mesi dell’anno come sopra indicato, erogando un contributo a Fondo Perduto dell’80% del fatturato, eventualmente dedotto di quanto già percepito dai precedenti ristori, così come già avviene in altri paesi Europei.
Inoltre, si richiede un sostegno speciale per tutte quelle nuove aziende aperte a partire dalla seconda metà del 2019 o addirittura già nel 2020 che siano state completamente ignorate e ulteriormente discriminate sino ad ora dalle precedenti misure di sostegno e che lo sarebbero nuovamente anche dal vostro attuale meccanismo, così come proposto in bozza. Per queste attività è fondamentale prevedere al minimo la copertura totale di tutte le spese documentate, unitamente ai compensi dei dipendenti, oltre ad una cifra forfettaria di almeno 1000 euro al netto dell’IVA per ciascun mese di chiusura per almeno il 50% del tempo.
In assenza di tali modifiche, temiamo seriamente per il futuro della nostre aziende, dei dipendenti che ci lavorano e di tutte le famiglie coinvolte. Infatti, nostro malgrado e nonostante il frutto del lavoro di una vita, potremmo essere costretto alla chiusura o al fallimento, nonostante abbiamo messo in campo tutte le energie, utilizzato tutti i propri risparmi per sopperire alla mancanza di entrate economiche e applicato le rigide disposizioni anti Covid confidenti del supporto di chi ha imposto le chiusure delle aziende, rivelatosi però ad oggi ampiamente inadeguato ed insufficiente.
Ci auguriamo – concludono – che la presente comunicazione venga da voi illustri rappresentanti del Governo valutata con attenzione, e nell’augurio che venga accolta anche per il bene di tutte le aziende.”

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