Voglio ispirarmi all’Enciclica “Fratelli tutti” di Papa Francesco. Non riporto qui l’intero documento disponibile però sul sito www.vatican.va.
Ma qualche considerazione vorrei farla, partendo da qualche frase del Santo Padre nel documento perché può esserci utile per una vera e proficua riflessione.

Del capitolo primo:
–Sogni che vanno in frantumi-
“Per decenni é sembrato che il mondo avesse imparato da tante guerre e fallimenti e si dirigesse verso varie forme di integrazione…”
Ovviamente il documento del Papa continua, ma ancora non vedo forme di integrazione tra i popoli e nemmeno tra le persone dello stesso popolo.
Prendiamo ad esempio l’Italia, vedete piena integrazione tra Nord e Sud?
Sogno un’Italia unita nel vero senso della parola, se non siamo coesi in una nazione, come possiamo immaginarci integrati con gli altri Paesi del mondo?
Giustamente Papa Francesco ricorda, sempre nell’Enciclica, il sogno di un’Europa unita e dell’integrazione latinoamericana.
Ma poi l’Enciclica continua:
“Ma la storia sta dando segni di un ritorno all’indietro, si accendono conflitti anacronistici che si ritenevano superati, risorgono nazionalismi chiusi, esasperati, risentiti e aggressivi…”
Ora, da tempo anche io mi sono accorta di un ritorno all’indietro su tante questioni.
Noto che esiste una ferma volontà di svilire e svuotare soprattutto le nuove generazioni, togliendo loro la speranza.
Se togli alle persone la speranza, togli la vita, si vegeta.
“Se io avessi una botteguccia fatta di una sola stanza vorrei mettermi a vendere sai cosa? La speranza”. (Gianni Rodari).
Quanti giovani vedo in giro vuoti, privi di fiducia, disinteressati alle cose del passato, senza considerare il sapere e le mille virtù degli anziani. Anche di queste cose parla giustamente Papa Francesco.
Secondo me, se i giovani ascoltassero le parole del Papa con cui li esorta a non snobbare il passato in nome di un futuro incerto ed inconsistente, già ci sarebbero molti passi in avanti, per molti.
Il rispetto per gli anziani e l’ascolto di chi ha conosciuto la vita non é una cosa caritatevole ma una necessità, perché i giovani oggi non hanno valori né consistenza e credono di vivere bene senza imparare nulla e senza esempi.
Se davvero le nuove generazioni vogliono raggiungere dei traguardi debbono apprezzare la saggezza e l’esperienza che sono valori che non si possono accantonare perché ritenuti fuori moda.
Ai tanti giovani che dipingono il loro corpo con disegni di vario tipo, vorrei dire di dipingere in modo altrettanto indelebile nel loro animo l’amore per i più grandi, per la loro esperienza, per gli altri. L’amore é l’unica cosa che concepisco come indelebile.
“Dove c’é amore c’é vita” (Gandhi)
L’Amore fa vivere bene, anche l’amore per gli altri, come ricorda il Santo Padre.
Amore per la musica, aggiungo io perché non dimentico un articolo letto tempo fa in cui era scritto che, la musica di Mozart, messa con con degli altoparlanti nelle strade di una città all’estero, aveva diminuito in misura considerevole il numero dei delitti in un determinato periodo. La musica ha poteri benefici sul cervello di ognuno, ma molti credono che non sia necessaria.
Amore, fiducia, speranza e musica sono cose che non debbono mai mancare.
Continua l’Enciclica:
“Il modo migliore per dominare ed avanzare senza limiti é seminare la mancanza di speranza e suscitare la sfiducia costante, benché mascherata con la difesa di alcuni valori….”
Mai dunque permettere a nessuno di negarci il diritto di pensare e di esistere, pur sapendo che ci metteranno in ridicolo.
I giovani sono insicuri, ma debbono imparare a ragionare in modo autonomo, senza uniformarsi al comportamento di tutti gli altri.
Dunque, amare il prossimo diverso da noi non é un pensiero e desiderio solo mio.
Dice una frase che ho fatto stampare su una mia maglia: “Voi ridete di me perché sono diversa. Io rido di voi perché siete tutti uguali!”
Al di là della frase, non vi é da ridere ma da riflettere.
Ed ancora, a proposito dell’essere diverso, aggiungo il detto: “Il bisogno aguzza l’ingegno!”
A scuola, nella mia classe, un bambino giocava con le mollette, le apriva e ci costruiva delle cose carine: scatole ed altre cose utili, usando poi anche la colla. Gli altri compagni ridevano, non comprendevano l’ingegno di quel bambino diverso il cui padre non amava comprare molti giocattoli anche se poteva farlo.
Beh, quel creativo bambino, sprovvisto di cose già pronte, é oggi uno dei più affermati Deputati, evidentemente ne ha fatta di strada con la sua volontà e diversità, pur senza essere riempito di giocattoli, come fanno invece i genitori di oggi che comprano molte cose, ma crescono in molti casi dei figli molto poco volenterosi e privi assolutamente di ingegno.
Vorrei e mi auguro di incontrare invece sempre più persone capaci di pensare.
“Il sonno della ragione produce mostri!” (Goya)
Inoltre consiglio di sostituire l’Io, le pretese personali con il “Noi”.
Auspico l’abbandono del desiderio delle cose immediate, se manca il desiderio e la gioia della conquista, manca poi l’amore per le cose ottenute.
Il tutto e subito auspicato da molti giovani deve essere sostituito con “il poco alla volta”
ma costante.
Solo ciò che abbiamo voluto e conquistato sarà veramente amato a lungo.
Nel mio secondo libro sulla felicità, racconto di storie di persone veramente felici di conquistare qualsiasi cosa, solo la conquista dà gioia, anche su questo mi trovo in totale sintonia con il Papa.
Iniziamo ad amare tutto ciò che facciamo e ad amare il prossimo. L’Io non va lontano.
Il Noi, si. Il noi ci apre la mente.
Amare non significa minimamente ridicolizzare chi la pensa in modo diverso. Sul verbo ridicolizzare insiste Papa Francesco nell’ Enciclica.
Ed é proprio il verbo ridicolizzare che io considero l’esatto contrario di “amare”, amare il prossimo, rispettarlo.
Esorto anche a leggere i documenti del Papa perché, non di rado, nelle sue parole, trovo pensieri profondi ed utili a tutti. Papa Francesco lo considero come un grandissimo allenatore, capace di tenere aperto ed in salute il nostro cervello, come nessun altro sa fare.
Sono miei pensieri ispirati dalla lettura dell’ Enciclica del Papa che vi invito a fare andando su:
www.vatican.va