NICHELINO – La Divisione Polizia Amministrativa e Sociale, nei giorni scorsi, ha effettuato controlli amministrativi in quattro esercizi commerciali di Nichelino, al fine di verificare il possesso delle autorizzazioni necessarie per condurre le attività.
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Nel corso dell’attività, sono stati sequestrati 9 apparecchi da gioco.
In via XXV aprile, il titolare del Golden Bar deteneva regolarmente in funzione e non collegato alla rete telematica AAMS un apparecchio idoneo a consentire l’esercizio del gioco con vincite in denaro, peraltro senza le autorizzazioni previste dalla vigente normativa. Allo stesso gli agenti hanno contestato le relative inadempienze con il sequestro e l’affidamento in giudiziale custodia di un apparecchio da gioco.
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Nella stessa via, il responsabile della Sala Raccolta Scommesse Eurobet è stato invece denunciato in stato di libertà per l’inosservanza delle prescrizioni del Questore. Dalla visione della licenza, è emerso, che ai sensi dell’art. 9 del TULPS, nel pubblico interesse, gli era stato prescritto di tenere chiusa a chiave, durante l’orario di apertura al pubblico, la porta sul retro che accede al cortile, che all’atto della verifica era aperta.
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In via Juvarra, la titolare del Bar Piazza manteneva in funzione 3 apparecchi idonei per il gioco lecito ad una distanza inferiore ai 500 metri da obiettivi sensibili: nello specifico a 160 metri da una chiesa, a 130 metri da una scuola materna e a 240 metri da un istituto bancario. Per questi motivi la proprietaria è stata sanzionata amministrativamente per le irregolarità riscontrate e gli apparecchi sottoposti a sequestro.
Il proprietario del Bar Archimede, situato nella omonima via, così come accertato tramite il Monopolio di Stato, teneva in funzione ben 5 apparecchi per il gioco lecito ad una distanza non contemplata dalla normativa, perché troppo vicina ad obiettivi sensibili: il tratto, misurato in base al percorso pedonale più breve, era di 350 metri dalla vicina Parrocchia, a 350 metri da una Scuola Primaria e a 150 metri da un istituto bancario. I poliziotti hanno apposto i sigilli su ognuno dei cinque apparecchi oggetto di verifica.
Le sanzioni irrogate ammontano complessivamente a 71 mila euro.
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