CANTOIRA – Sono passati vent’anni da quando, nel salone del ristorante Cantoira, due persone decisero di rimboccarsi le maniche e decisero di mettersi in gioco: erano Ninin, che aveva voluto esporre i merletti realizzati dalla nonna, e Luciano, capace di intagliare in modo davvero particolare il legno, decisero di mettere in piedi un appuntamento dedicato all’artigianato tipico delle Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone.
«Tutti e due, purtroppo, non ci sono più – ricorda la consigliera regionale Celestina Olivetti, ex sindaco di Cantoira – ma è giusto ricordarli perché senza il loro impegno e la loro passione oggi questo evento non avrebbe saputo ritagliarsi uno spazio così importante. Una manifestazione che fa della tradizione e dell’innovazione i suoi punti di forza, fondamentali per continuare a crescere e diventare sempre più un’iniziativa capace di richiamare centinaia di visitatori da tutto il Piemonte. Grazie al Comune e alla Pro loco di Cantoira, all’Unione montana Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone, a tutti gli amministratori del territorio, al Gal, alla Cna, all’Uncem Piemonte, all’Arma dei Carabinieri e alla Protezione civile, e alla Regione, in particolar modo all’assessore alla Montagna, Alberto Valmaggia, e ai colleghi Daniele Valle e Raffaele Gallo, per aver voluto essere con noi in queste due giornate di festa».
Un vero e proprio successo: oltre sessanta gli espositori che, sabato 7 e domenica 8 luglio, erano presenti alla Fiera dell’Artigianato Tipico in località Trambiè. Il taglio del nastro – accompagnato dalla banda musicale di Cantoira – c’è stato nel pomeriggio di sabato. «Non dobbiamo dimenticare la tradizione, che ci ha permesso di portare avanti un’iniziativa importante per il nostro territorio in questi vent’anni – evidenzia il vicesindaco reggente di Cantoira, Franca Vivenza – ma anche l’innovazione, perché se non si cambia, se non ci si aggiorna, se non si fa un passo avanti, eventi come questi purtroppo rischiano di morire. Grazie quindi a tutti coloro che in questi vent’anni si sono spesi tanto affinché la Fiera potesse avere un successo di questa portata».
È arrivato un po’ in anticipo Alberto Valmaggia, l’assessore alla Montagna, che ha così potuto visitare la Fiera in “incognito”. «Bisogna continuare nella tradizione e nell’innovazione – spiega Valmaggia – che devono però avere un denominatore comune. Tra questi banchi ho trovato molta qualità, quella che deve caratterizzare i manufatti prodotti in montagna: non dobbiamo guardare ai grandi numeri, ma puntare sulle nicchie di eccellenza». In prima fila, anche il Gal: «In questi mesi abbiamo portato a compimento il bando che ha visto la pubblicazione di due manuali – afferma il presidente Claudio Amateis, supportato dal direttore Mario Poma – il primo sulla valorizzazione del patrimonio architettonico e il secondo sulla valorizzazione del patrimonio storico-culturale del territorio. Questo è soltanto il primo passo: speriamo che l’attività del Gruppo di Azione locale continui a dare risultati importanti, grazie al supporto fondamentale delle Amministrazioni, e possa così continuare a sostenere le imprese e gli operatori presenti nelle nostre Valli».
L’unione fa la forza. Questo il messaggio che è stato ripetuto più volte nel corso della cerimonia di inaugurazione. «A vent’anni si è appena maggiorenni – conclude la presidente dell’Unione montana Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone, Tina Assalto – ma un evento che taglia questo traguardo è sicuramente tra i più longevi. La Fiera è un appuntamento che si attende di anno in anno, e questo dimostra la solidità di questa manifestazione: se siamo qui è perché al pubblico piace e perché le istituzioni ci credono. Le istituzioni sovracomunali devono guardare a questi appuntamenti con attenzione e con lungimiranza. Lo si è detto più volte: ciò che garantisce il futuro dei nostri territori è la qualità. La bellezza, capacità, tradizione, cultura sono la nostra ricchezza e il nostro patrimonio. E a chi fa in modo che non si perdano va il nostro grazie».
Per concludere in bellezza la Fiera, c’è stata poi la premiazione della terza edizione del concorso “L’artigianato in armonia con la montagna – speciale Manuali per il recupero e la valorizzazione del patrimonio architettonico e paesaggistico delle Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone” promosso da Gal e Cna, alla presenza anche del neo presidente nazionale di Uncem, Marco Bussone; dei vertici torinesi di Cna, ovvero il presidente Nicola Scarlatelli e il segretario Paolo Alberti; e del presidente del consorzio ArtiMont, Mario Gagliardi. Sono stati premiati tre interventi di ristrutturazione, già oggetto di riconoscimento nel 2016 per quanto riguarda i privati che li avevano commissionati e le imprese edili che li avevano eseguiti. Il primo riconoscimento è andato allo studio di architettura Musso per l’intervento del Mulin Turcin, un immobile destinato a eventi e ristorazione nel Comune di Coassolo. La pergamena è stata ritirata da Roberto Musso. Riconoscimento anche per l’ufficio tecnico del Comune di Coassolo, rappresentato dal sindaco Franco Musso.
Il secondo riconoscimento è andato allo studio RGV – studio tecnico associato per il recupero di un’abitazione privava in frazione Vonzo, nel Comune di Chialamberto: la pergamena è stata ritirata dall’architetto Daniela Ravicchio. Premiato anche l’ufficio tecnico del Comune di Chialamberto, rappresentato dal sindaco Adriano Bonadè Bottino. Terzo riconoscimento per il geometra Renzo Rollero, che ha seguito la ristrutturazione di un’abitazione privata in frazione Alboni del Comune di Groscavallo. Premiato anche l’ufficio tecnico del Comune di Groscavallo, rappresentato dal consigliere comunale Piera Girardi. Premio speciale “Innovazione” per il brevetto “Sgd Quadro Tondo” (Sistema di Giunzione Dinamico in Legno) all’azienda “Sole d’Arte” dell’architetto Enrico Brunati di San Pietro di Coassolo.
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