CHIVASSO / IVREA / CIRIÈ – Anche quest’anno l’ASL TO4, grazie all’impegno della struttura di Nefrologia e Dialisi diretta dalla dottoressa Silvana Savoldi, aderisce alla Giornata Mondiale del Rene che si svolgerà giovedì 8 marzo.
Evento promosso dalla Società Internazionale di Nefrologia e dalla Federazione Internazionale delle Fondazioni del Rene, alle quali hanno aderito la Società Italiana di Nefrologia e la Fondazione Italiana del Rene.
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Oltre all’attività quotidiana svolta dai medici di famiglia e dagli specialisti dell’ASL, l’Azienda coglie l’occasione della Giornata Mondiale del Rene per richiamare l’attenzione dei cittadini sul problema delle malattie renali, valorizzando i rapporti tra corretti stili di vita (attività fisica, dieta, astensione dal fumo) e salute dei reni.
Proprio nella giornata di giovedì 8 marzo è organizzato l’evento “Porte aperte in Nefrologia”, che si svolgerà all’Ospedale di Chivasso (dalle 14 alle 17 in Emodialisi, a piano terra), all’Ospedale di Ciriè (dalle 9 alle 15 in Emodialisi, a piano terra) e all’Ospedale di Ivrea (dalle 9 alle 15 presso l’atrio d’ingresso del Presidio), con la presenza di medici e infermieri. Sarà distribuito materiale informativo sulla prevenzione delle malattie renali, misurata la pressione arteriosa e, qualora necessario, sarà attivato un successivo programma di approfondimento clinico.
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Nello stesso giorno, presso l’Istituto Superiore Albert di Lanzo, un medico nefrologo e infermieri incontreranno i ragazzi per spiegare loro cos’è l’insufficienza renale, come si cura e come si previene. Sarà loro anche misurata la pressione arteriosa e si eseguirà un controllo delle urine.
L’obiettivo principale della Giornata Mondiale del Rene è quello di aumentare l’attenzione dell’opinione pubblica nei confronti delle malattie renali, che sono subdole, diffuse e pericolose, ma in molti casi si possono prevenire. E, qualora insorte, è possibile rallentarne l’evoluzione quanto più la diagnosi è precoce.
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Le malattie renali colpiscono i reni in modo silenzioso e spesso progressivo, potendo giungere sino a provocare l’insufficienza renale cronica “terminale”, di fronte alla quale non resta che far ricorso alla dialisi o al trapianto.
Il 10% della popolazione è affetta da un danno renale e spesso non lo sa. In particolare, le persone affette da obesità, da diabete mellito e da ipertensione arteriosa sono tra quelle più a rischio di sviluppare malattia renale e, in concomitanza di un danno renale anche moderato, una malattia cardiovascolare invalidante o mortale. Il loro numero nella sola Italia è impressionante: 15 milioni gli ipertesi, 5 milioni i diabetici e 10 milioni gli obesi. Nel mondo le persone in dialisi cronica sono 2 milioni e mezzo (di cui circa 50.000 in Italia) e il 70% dei dializzati nel mondo sono diabetici e/o ipertesi.
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Si deve, comunque, sottolineare che le malattie renali, pur diffuse, sono spesso prevenibili. E, anche se progressive, sono, se non completamente guaribili, almeno trattabili, rallentandone l’evoluzione.
Per una diagnosi precoce delle malattie renali è indispensabile promuovere campagne di screening e attuare un’attenta politica sanitaria di prevenzione e di diagnosi precoce, che consenta un trattamento tanto più efficace quanto più tempestivamente messo in opera. Perciò è necessario che tutti conoscano le condizioni di rischio in cui può comparire un danno renale potenzialmente progressivo.
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