MAPPANO – Un nuovo capitolo di storia per neo comune mappanese. Dopo le delibere di impugnazione dei bilanci per il 2018 dei comuni cedenti, (Caselle Torinese, Borgaro Torinese, Settimo Torinese e Leinì), il Sindaco Francesco Grassi fa almeno per il momento retromarcia e blocca fino a venerdì tali provvedimenti in merito.
Il perché di questa retromarcia dopo tanto clamore mediatico? I perché sono molto semplici: infatti proprio venerdì ci sarà una nuovo tavolo congiunto in Città Metropolitana per cercare di porre rimedio a queste diatribe che hanno origini ben lontane. A renderlo noto è il sindaco Francesco Grassi: “ Da quando l’attuale amministrazione di Mappano è stata eletta ha sempre cercato e cerca tuttora, di trovare una soluzione concertativa con i comuni cedenti nonostante questi abbiano causato, per via giudiziaria, il rallentamento del istituzione del comune di Mappano che poteva essere nato già nell’anno 2010.
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Dopo essere riusciti a far saltare due referendum nel 2009 e nel 2010 e ad impedire le prime elezioni amministrative nel 2013 indette dal Prefetto dopo l’istituzione del comune di Mappano avvenuta il 31 gennaio del 2013, mantengono a tutt’oggi un forte atteggiamento ostruzionistico sia presso il TAR sia presso la Corte dei Conti con iniziative legali volte da una parte, all’annullamento della legge istitutiva del comune di Mappano e dall’altra, ad impedire il suo avvio non consentendo il trasferimento del personale e delle risorse economiche introitate fino alla fine dell’anno 2017.
Trovo alquanto singolare che venga accusato il comune di Mappano di non favorire un clima di collaborazione quando è sotto gli occhi di tutti il tentativo di bloccare la definizione dei rapporti conseguenti al istituzione del comune di Mappano minacciando ulteriori ricorsi anche contro la necessaria delibera di riparto della città metropolitana.”
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E prosegue: “Il comune di Mappano si è fatto promotore di varie proposte di concertazione sul tema del trasferimento del personale e del riparto dei beni in proporzione alla popolazione e al territorio scorporati, culminate in una proposta di protocollo di Intesa presentata all’inizio di dicembre, alla quale non è stata data nessuna risposta come del resto anche alla proposta di protocollo d’Intesa presentata in Regione il 14 luglio 2017. L’impressione che abbiamo, e che speriamo non corrisponda a verità, è che semplicemente i comuni cedenti stiano ancora cercando di annullare la legge istitutiva attraverso il ricorso tuttora presente al TAR e nel frattempo stiano cercando di trattenere le risorse introitate dai cittadini di Mappano dal 2013 al 2017 senza rendere conto delle spese effettivamente sostenute a favore di Mappano.
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Una volta approvata la delibera definitiva di riparto della Città Metropolitana, ormai urgente ed indifferibile, restiamo comunque disponibili ad approfondire un accordo che permetta un ordinato trasferimento del personale e delle risorse spettanti al comune di Mappano, senza per questo creare situazioni di eccessiva difficoltà ai comuni cedenti, nonostante tutte le iniziative legali mantenute a nostro danno, non abbandoneremo mai il tavolo della concertazione e restiamo disponibili a un giusto accordo che salvaguardi tutti e cinque i comuni.
Per favorire un clima di distensione, sospendiamo immediatamente l’effetto della nostra delibera di impugnazione dei bilanci dei comuni cedenti fino al tavolo di venerdì in Città Metropolitana e se ci sarà in quella sede il via libera alla delibera di riparto, ci asterremo dal chiedere la sospensione cautelare dell’efficacia dei bilanci”.
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