MAPPANO – Come ampiamente previsto a sei mesi dalle elezioni che hanno portato alla nascita del nuovo Comune Mappanese, le amministrazioni dei comuni cedenti Borgaro e Caselle nei rispettivi consigli comunali di fine hanno, hanno dato un taglio netto al cordone ombelicale decretando lo scioglimento del CIM (Consorzio Intercomunale Mappano) che fino ad ora aveva garantito i servizi essenziali al neonato comune mappanese.
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Durante l’ultimo consiglio comunale di Mappano, svoltosi pochi giorni prima di Natale, il Sindaco Francesco Grassi è passato al contrattacco minacciando azioni legali contro i comuni confinanti guidati rispettivamente da Luca Baracco ( Caselle ) e Claudio Gambino ( Borgaro ). Nel suo intervento il Sindaco Francesco Grassi ha affermato: “Si è trattato di un atto forte da parte delle amministrazioni comunali confinanti dal momento che dalle elezioni del giugno scorso la continuità dei servizi sul territorio mappanese veniva garantita dal CIM e dai sei dipendenti di cui il consorzio disponeva”.
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Uno scenario potrebbe essere sostanzialmente quello di voler portare il comune Mappanese a sedersi ad un tavolo per firmare delle convenzioni cosa che fino a questo momento il Sindaco Mappanese Grassi ha sempre rifiutato con grande forza. A questo proposito il Sindaco Casellese Luca Baracco cerca di fare chiarezz:a “ Nelle ore che si sono susseguite al nostro consiglio dove abbiamo formalmente sciolto il CIM il sindaco Grassi ha tuonato minacciando azioni legali contro la nostra decisione. Abbiamo inviato una lettera all’amministrazione mappanese nella quale dichiariamo di voler troncare il cordone ombelicale che fino ad oggi ha legato i nostri comuni (Mappano era in parte frazione di Caselle) ma allo stesso tempo tendiamo una mano chiedendo di sedersi ad un tavolo per verificare nuove convenzioni con i nostri comuni che garantirebbero i servizi che fino ad ora sono stati erogati tramite il CIM”.
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Dalla parte opposta il Sindaco Claudio Gambino del comune di Borgaro si trova in comune accordo con il collega casellese mettendo sul piatto della bilancia la possibilità di anticipare gli stipendi alle sei persone che operano al CIM per dare loro una mano ma “bisogna verificare e stilare delle convenzioni che vadano bene per tutti”.
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Non si trova d’accordo il Sindaco Grassi: “ L’azione legale è una tutela dei cittadini e dei loro diritti. Quello che i comuni cedenti hanno fatto è stato dichiarato fuori legge da parte della Città Metropolitana. Avevamo chiesto più tempo in quanto il periodo tra Natale e Capodanno era troppo ristretto per avviare una trattativa per il trasferimento dei dipendenti. Si spera che tornino sui loro passi altrimenti chi ha votato a favore dello scioglimento risponderà in solido per i danni provocati alla comunità”.
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L’assessore al bilancio del Comune di Mappano, Davide Battaglia, precisa, ponendo l’accento sul futuro dei sei dipendenti: “ Questa è una vera follia. Su i sei dipendenti che ora operano al CIM quattro hanno una clausola di assorbimento da parte del comune di provenienza, mentre per gli altri due no. Noi saremo felici di accoglierli nel nostro Comune ma vi è il forte rischio che dal 1 gennaio 2018 queste due persone si ritrovino disoccupate”. Lo scenario di inizio anno per il neonato comune non è dei più rosei ma ci si augura che una soluzione si trovi al più presto per i dipendenti del CIM.
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