ALESSANDRIA – Altri due telefoni cellulari sono stati trovati in una cella della Casa di Reclusione di Alessandria occupata da detenuti sudamericani. A darne notizia è Vicente Santilli, segretario regionale per il Piemonte del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe.
“I telefoni cellulari sono stati trovati l’uno in una scarpa mentre l’altro era stato inserito in uno dei radiatori installati all’interno della cella. Rinnoviamo l’invito al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria di assumere interventi concreti come la schermatura delle Sezioni detentive per contrastare l’indebito uso di telefoni cellulari o altra strumentazione elettronica da parte dei detenuti “, aggiunge.
“Il rinvenimento è avvenuto – sottolinea Donato Capece, Segretario Generale del SAPPE – grazie all’attenzione, allo scrupolo e alla professionalità di Personale di Polizia Penitenziaria in servizio”. Il Sappe ricorda che ” Il fenomeno dell’introduzione illegale e dell’utilizzo di telefoni cellulari all’interno delle carceri italiane sta assumendo di anno in anno sempre maggiore rilevanza come testimoniato dai numerosi sequestri effettuati da parte della Polizia penitenziaria: non trascorre mese che non esca una notizia di sequestro di telefoni cellulari da parte degli agenti. Come facilmente intuibile la diffusione di telefoni cellulari all’interno delle carceri rappresenta una problematica di rilevanza assoluta dal punto di vista della sicurezza tanto che già nella Relazione del ministero – Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria – dell’anno giudiziario 2009 si fa menzione della “realizzazione di un capitolato tecnico per la fornitura di un sistema in grado di rilevare la presenza dei telefoni cellulari all’interno degli istituti penitenziari”; a tal proposito riteniamo che si possa e debba prevedere l’utilizzo della tecnologia per questo scopo – mediante schermatura delle Sezioni detentive – ma anche sperimentare altre soluzioni, come ad esempio l’impiego di cani specificamente formati, come già avviene in altri Paesi europei. Si tratta di un servizio di “Cell-phones detecting dogs” discreto ed affidabile utilizzando cani e conduttori poliziotti penitenziari perfettamente formati”
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