sabato 7 Settembre 2024

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VIGILI DEL FUOCO – NON MANDATELI ALL’INFERNO…CI SONO GIA’ TUTTI I GIORNI

VIGILI DEL FUOCO – Personale ridotto, mezzi fatiscenti, orari di lavoro insopportabili, questo è molto altro sono le problematiche che giornalmente devono affrontare il Corpo dei Vigili del Fuoco piemontese.

Una vita spesa su interventi di soccorso dove quotidianamente il pericolo è dietro l’angolo, senza lamentarsi, senza tirarsi indietro mai: “il Vigile del Fuoco agisce quando gli altri indietreggiano”, un lavoro stressante, sia fisicamente che psicologicamente. Un lavoro, quasi una vocazione, dove la propria incolumità viene messa in secondo piano dando la priorità al soccorso del prossimo…. ma sembra quasi che tutto questo sia scontato, quasi normale, dove di normale non c’è niente… Uomini o meglio “eroi nell’ombra” che riescono a fornire un servizio indispensabile sempre con meno personale, che intanto invecchia insieme ai mezzi, anch’essi stanchi ma entrambi sempre pronti a intervenire e uscire immediatamente (30 secondi) quando la sala operativa ordina di intervenire.

«Capisco i problemi dei Volontari, ma la situazione e drammatica per l’intero Corpo dei Vigili del Fuoco» Ad affermarlo la Segreteria Sindacale Conapo Piemonte.

Se i Volontari dei vari distaccamenti hanno carenza di mezzi, i Permanenti non stanno certo meglio.

I tagli arrivati dall’alto non hanno risparmiato nessuno. Con la differenza però che i permanenti dipendono in tutto e per tutto dal Ministero e non possono in alcun modo raccogliere fondi o contributi, neanche creando apposite associazioni per la raccolta, per sopperire in qualche modo alle carenze.

Pochi mezzi che stanno “in piedi” come possono. L’autoscala di Ivrea è guasta da tempo, e se necessita, deve arrivare da Torino o da Aosta o da Biella.

A questo si aggiunge la carenza di personale: sempre di meno e sempre più avanzato con l’età.

«Diventa sempre più difficile coprire i turni – spiega il Sindacato – sarebbe necessaria una razionalizzazione, una rivisitazione del Corpo. In un territorio così vasto, servirebbero più presidi permanenti.»

Le risorse sono sempre meno.

Oltre al Comando Provinciale di corso Regina Margherita, gli altri distaccamenti permanenti in provincia di Torino, sono: Lingotto, Stura, Chieri, Grugliasco, Ivrea, Pinerolo, Susa e l’Aeroportuale di Torino Caselle. I distaccamenti volontari sono invece 44: Almese, Alpignano, Avigliana, Bardonecchia, Borgone di Susa, Bosconero, Bussoleno, Carignano, Carmagnola, Caselle, Castellamonte, Chiomonte, Chivasso, Condove, Cuorgnè, Exilles (sede non operativa), Fenestrelle, Giaveno, Grugliasco, Lanzo, Luserna San Giovanni, Mathi, Montalenghe, Montanaro, Nole, Oulx, Riva Presso Chieri, Rivalta, Rivarolo Canavese, Rivoli, Rondissone (sede non operativa), Salbertrand, San Maurizio Canavese, Sant’Anonino di Susa, Santena, Sauze d’Oux, Sestriere, Susa, Torre Pellice, Venaria, Vico Canavese (sede non operativa), Vinovo, Viù e Volpiano. Molti di essi vicini tra loro.

Un lavoro difficile e pesante a rischio elevato, ma per niente tutelato nè appoggiato dal Ministero.

Una missione necessaria, la loro, per la tutela dei cittadini e della popolazione. Ma non soltanto. I Vigili del Fuoco sono reclutati anche per missioni delicate, come il recupero (insieme Marina Militare, dei Vigili del Fuoco, del Corpo Militare della Croce Rossa Italiana, dell’ Ufficio di Sanità Marittima, Area e di Frontiera (USMAF), dell’Assistenza Sanitaria Provinciale (ASP), Agenzia della Dogana, oltre alle Autorità ed Enti Locali insistenti nel territorio). dei circa 700 corpi che giacciono nel peschereccio affondato nello stretto di Sicilia. Un’operazione che lascia il segno dal punto di vista umano.

Mi auguro vivamente che quando il Ministero si accorgerà dell’importanza di questo Corpo, non sarà troppo tardi.

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