di Alessandra Hropich scrittrice per Bibliotheka Edizioni
“Ci sono persone che vivono per il tuo sorriso e altre che rosicheranno quando capiranno di non essere riuscite a spegnertelo.” Dice giustamente Roberto Benigni. È indubbio che il sorriso abbia un potere terapeutico, quasi fosse una medicina. persino la persona più insignificante assume un altro aspetto se sorride. Non mi riferisco al sorriso smagliante con denti bianchi e perfetti, ma all’allegria contagiosa che parte da dentro. Alcune donne cercano compagni con titoli mentre il grande Totò oggi sarebbe un uomo ambitissimo, già solo perché sapeva far sorridere.
Purtroppo il sorriso viene frainteso, chi è sorridente è considerato spesso persona sciocca e frivola nell’immaginario collettivo. Totò era tutt’altro che sciocco, ma un attore molto sicuro di sé al punto che disse: “Mettetemi con i più bravi attori così risalto io!” Tornando ai giorni nostri, Claudio Amendola, parlando della moglie Francesca Neri, ha elogiato la capacità che lei ha di farlo sorridere. al di là dei vip, posso dire che nemmeno tra le persone comuni c’è sempre apertura verso chi è solare e positivo, anzi, spesso la persona piena di gioia non incontra il gradimento del prossimo.
Una mia parente, tanto per citarne una, si sveglia ogni giorno con la gioia di vivere mentre ogni giorno incontra chi le ricorda le guerre, le malattie e le disgrazie di ogni tipo. La nostra società è ridicola, ci vuole togliere il sorriso e poi ci propina corsi per imparare a sorridere, assurdo! La gioia e il buonumore non hanno prezzo e ci fanno stare bene.
Alla luce di ciò, ricordo che alla base di tutto vi è una motivazione: l’invidia! Chi non sorride soffre nel vedere chi, al contrario, lo fa. È del resto opinione comune pensare che la persona sorridente sia ricca, beata, fortunata. Basta osservare tanti bei sorrisi di bambini o adulti che vivono nei paesi poveri per rendersi conto che il sorriso non ha un costo. L’ invidia fa ritenere vere cose che non lo sono affatto.
Per concludere, ricordo un uomo che non ha mai tollerato il sorriso e l’allegria della moglie ed ha fatto di tutto per portarglieli via: il mostro, protagonista del mio libro.
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