martedì 1 Luglio 2025
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RIVARA – Discarica: «Ricorso al Tar? Udienza mai fissata»

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RIVARA – A Rivara si continua a discutere sulla discarica situata in località Rossetti.

Una discarica chiusa, sulla quale, recentemente Arpa, (su segnalazione dell’opposizione) ha effettuato alcuni rilievi per verificare che non ci fosse pericolo per i cittadini e per l’ambiente.

Ma chi si dovrebbe occupare di questa discarica? La gestione sarebbe dovuta rientrare nel capitolato di gara per la cessione del Complesso Aziendale “discariche e autorizzazioni” del Consorzio Asa, invece, nel suddetto capitolato, erano state inserite soltanto la discarica di Castellamonte e la gestione post-operativa della discarica di Rivarolo Canavese.

«Il Sindaco riduce tutto a un semplice attacco da parte della minoranza, a suo dire litigiosa, – afferma Lorenzo Terrando, capogruppo di minoranza – perdendo di vista il reale problema: la salute dei cittadini e una discarica abbandonata sul territorio del Comune di Rivara. Noi consiglieri di minoranza ci siamo mossi sensibilizzati da alcuni rivaresi, preoccupati che nessuno intervenisse nonostante la discarica fosse in condizioni pietose. Abbiamo verificato e documentato di persona la situazione di rischio per la salute dei cittadini, di pericolo per la mancanza di recinzioni e delle chiusure delle cisterne, di non corretta gestione ambientale della discarica. Abbiamo fatto, come sempre, quello che era necessario per il bene del paese. Dopodiché, sapendo quanto il nostro primo cittadino sia già molto occupato tra i vari, tribolati, rifacimenti del progetto per il nuovo micronido, la realizzazione di utili percorsi ginnici in riva al Viana, si è deciso di provvedere ad informare direttamente le autorità competenti per i controlli. In merito al rimpallo di competenze sull’attuale gestione del sito, quanto si legge nel documento apre nuovi scenari, che è prematuro commentare. Non ci interessa nascondere la realtà con le polemiche, per quello basta già il Sindaco. Siamo in attesa di sapere dal Sindaco se, e cosa, ha deciso il TAR Piemonte su un ricorso promosso, con denari dei Rivaresi, dallo stesso Sindaco che ora sostiene cose differenti. Quello che ci auguriamo – conclude Terrando – é che nel gioco dello scaricabarile tra Consorzio rifiuti, exASA, Comunità Montana e Comune di Rivara, a rimetterci non siano i Rivaresi. Già la discarica è sul territorio di Rivara, l’immondizia è stata portata da mezzo Canavese, sarebbe una beffa che ora la comunità rivarese si dovesse sobbarcare i costi di gestione, e avendone ogni danno.»

Il Sindaco Gianluca Quarelli, sottolineando che l’udienza relativa al ricorso al Tar non è ancora stata fissata (dal 2013!), afferma:

«Non ho intenzione di commentare le dichiarazioni allarmistiche del gruppo di minoranza, nè tantomeno le sue grossolane allusioni. La Provincia di Torino ha affidato la gestione della discarica di Rivara ad Asa con apposito provvedimento e da allora nulla è cambiato, pertanto ad oggi Asa è l’unico soggetto titolato alla gestione e naturalmente alla manutenzione del sito. Lo dicono gli atti. Le possibili problematiche inerenti alla gestione futura, ovvero post-commissariale, della discarica sono state da me portate all’attenzione delle autorità competenti nel 2012, anche mediante un successivo ricorso al TAR, promosso di concerto alla Comunità Montana, che mette in discussione la procedura di alienazione delle altre discariche ex-Asa. Riguardo infine ai paventati rischi per la salute pubblica, mi limito a rilevare che a Rivara, – conclude il primo cittadino – così come in tutti gli altri comuni, vengono effettuate analisi periodiche sulla qualità delle acque immesse nella rete idrica da parte dell’ASL e dell’ente gestore, analisi che finora non hanno evidenziato rischio alcuno. Insomma, capisco le manie di protagonismo, ma da parte di consiglieri comunali sarebbe auspicabile maggiore prudenza nelle affermazioni.»

Tornando alla domanda iniziale: a chi compete la gestione della discarica? Non essendo rientrata nel capitolato, il rischio che debba accollarselo il Comune, quale ente territoriale competente, è molto elevato.

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