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CHIVASSO – Asl To4: un nuovo ecografo portatile

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CHIVASSO – La Sezione Torinese della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT) ha donato un ecografo portatile al Servizio di Cure Domiciliari del Distretto di Chivasso.

La strumentazione è stata consegnata lo scorso giovedì alla presenza del Direttore Generale dell’ASL, dottor Flavio Boraso, del Direttore Sanitario dell’Azienda, dottor Giovanni La Valle, e della Presidente LILT, Donatella Tubino.

L’ecografo, del valore complessivo di circa 7.600 euro, è stato acquistato dalla LILT anche grazie alla donazione effettuata dal dottor Gino Torchio, medico di famiglia del territorio e scrittore. Il dottor Torchio ha messo a disposizione un suo lavoro letterario, “Oltre i limiti”, per raccogliere fondi da destinare all’acquisto di un ecografo portatile specifico per il reperimento di accessi vascolari venosi.

“Questa donazione – dichiara Boraso – permetterà di perfezionare quel percorso di umanizzazione delle cure che contraddistingue il Servizio di Cure Domiciliari. L’attenzione ai bisogni del malato e a quelli della sua famiglia si esprime anche attraverso la possibilità di impiantare, al domicilio della persona assistita, un catetere venoso periferico a permanenza, di breve-media durata, per l’effettuazione di terapie infusionali che superano la durata di una settimana. In questo modo, si risparmia al malato e ai suoi familiari il maggior disagio causato dal trasferimento in ospedale per l’esecuzione della manovra”.

“Il nostro più sincero ringraziamento – continua il Direttore Generale Asl To4 – va alla LILT e alla sua Presidente e al dottor Torchio per la solidarietà dimostrataci. Con questa iniziativa, ancora una volta il territorio ha riconosciuto la credibilità e l’affidabilità dell’Azienda e la professionalità degli operatori che quotidianamente si impegnano con passione, pur tra tante difficoltà, per garantire servizi efficaci, appropriati e attenti ai bisogni del malato”.

“Ringrazio tutti i volontari, che sono la linfa vitale della LILT – riferisce Tubino, presidente LILT – Senza di loro tutto questo non sarebbe stato possibile. Non è la prima volta che la LILT scende in piazza e concretizza i propri sforzi per l’acquisto di apparecchiature sanitarie utili per il nostro territorio. Con un occhio di riguardo alle persone sofferenti. Auspico – prosegue – che il mio prossimo mandato possa essere proficuo per mantenere viva l’azione sinergica con l’Azienda Sanitaria Locale, con cui è presente un reciproco rapporto di stima e di fiducia, che abbiamo migliorato negli ultimi anni”.

Nella pratica quotidiana dell’assistenza a domicilio, sovente ci si trova a dover somministrare terapie farmacologiche, reidratanti e/o anche nutrizionali di supporto per via venosa, anche per lunghi periodi di tempo.

La possibilità di reperire un accesso venoso molto spesso è compromessa dalla situazione clinica in cui si trova il malato o da un patrimonio venoso non visibile in superficie. Si deve, quindi, ricorrere a un impianto di catetere venoso di tipo centrale o, quando questo non sia strettamente necessario, per la tipologia di liquidi o di farmaci da somministrare, all’impianto di un catetere venoso periferico che possa rimanere in sede da uno a tre mesi. In quest’ultimo caso, per il reperimento di una vena occorre avvalersi di uno strumento, un ecografo appunto, atto a individuare una vena profonda, il suo tragitto e la sua  distanza dalla superficie cutanea.

Mentre l’impianto di un catetere venoso centrale richiede l’invio del malato in ospedale, l’impianto di un catetere venoso periferico, se eseguito sotto guida ecografica, può essere effettuato anche al domicilio della persona assistita da personale infermieristico appositamente addestrato.

 

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