Sono Giuseppina da Loano, dimmi pure che sono antica ma non approvo il fatto di dovermi esporre continuamente su un social. Eppure sono felicemente fidanzata con un uomo che espone la sua attività professionale ma lui sa che mai gli consentirei di sbattere la nostra relazione su un social perché non ne vedo la ragione ma temo sempre che qualcuno possa convincere il mio ragazzo a pubblicare qualche immagine insieme noi due, io oltretutto faccio attività pubblica e non mi sembra il caso di far conoscere miei aspetti privati a tutti.
Sono esagerata io nel voler proteggere la mia privacy temendo oltretutto infiltrazioni nella mia vita privata oppure è la regola sbattere sui social tutto ciò che una coppia fa durante il giorno? Debbo pubblicare sui social se vado in vacanza, dove, quando e perché?
Sono strana io o questa società che esibisce tutto?
Che me ne faccio di foto di gente felice solo per il selfie?
Sono sicuramente una donna concreta.
Giuseppina da Loano
Mi chiedevo un tempo a cosa servisse mostrarsi felici su un social, poi, con i tanti racconti di chi mi scrive, ho capito che esiste, nelle persone, il desiderio di fermare un momento di gioia, una vacanza in un posto suggestivo, una ricorrenza importante.
Sbaglia chi crede che, chi fa i selfie in continuazione in bei posti o in bella compagnia, sia davvero felice.
Conosco un esercito di persone infelici che pubblicano selfie in posti paradisiaci, tutti sorridenti ma che poi, nella vita di ogni giorno, li vedi annoiati e tristi.
Potrei raccontare migliaia di casi ma mi soffermo su uno in particolare che riguarda un professionista sposato per ben tre volte e con sei figli.
Sul social Facebook, il professionista in questione, si mostra sempre gioioso soprattutto con i figli e spesso a tavola con il bicchiere di vino in mano o in vacanza o altrove, tutti in posa allegri per i selfie.
Incontro dal vivo, nello studio, la figlia adolescente del professionista che, vicino al padre, se ne resta a lungo e tutto il tempo (come una mummia) con lo sguardo sul cellulare, ed il padre altrettanto fa con il pc, mai una parola né un sorriso tra di loro che invece mostrano in ogni selfie.
Dunque, solo dal vivo mi sono resa conto dell’allegria momentanea sui social di una ragazzina che vive in un’altra regione con la madre mentre il padre, le raggiunge ogni settimana.
Per ammissione del soggetto qui da me descritto, so che non è in realtà felice con nessuna donna ma che ormai, ritrovandosi in tarda età con dei figli adolescenti dall’ultima moglie, non può fare altro che portare avanti un matrimonio di facciata.
La gioia e la felicità? Quasi inesistente nella vita reale, presente invece nei selfie a tavola con i figli avuti dalle tre donne, soprattutto con un bel calice di vino in mano.
La felicità non è quella che si mostra su un social, ci possono essere attimi di spensieratezza, di divertimento ma finiscono presto certi momenti lasciando il posto alla vita grigia di sempre.
Non fidarti di chi pubblica foto di viaggi spettacolari, di chi si mostra sorridente quando è a tavola e beve, la felicità è altro.
La vita reale è diversa, infatti, il professionista qui da me raccontato, quando va a trovare la madre dei suoi figli, litiga e la fa essere inquieta ed ansiosa.
Va bene l’idea di famiglia allargata ma, quando il padre dei figli morirà, in che rapporti saranno i figli sparpagliati in diverse città d’ Italia?
C’è da chiedersi il perché un uomo si sposi tre volte facendo figli con tutte, si capisce da un miglio che è un tipo instabile ed inquieto e, di certo, due foto con i figli (a turno) su Facebook, non regalano la serenità che un padre dovrebbe dare ed avere ogni giorno nella vita reale.
Giuseppina, uno può pubblicare un selfie allegro anche per dimenticare, per pochi attimi, la sua pochezza.
“ESSERE ACQUA DI GABINETTO MA SENTIRSI, PER UN ATTIMO, CHAMPAGNE!”
Chiunque può scrivere un messaggio privato alla dottoressa Alessandra Hropich su questioni sentimentali, al seguente link:
https://www.facebook.com/La-mia-Posta-del-cuore-104883382245294/