LORANZE’ – Per descrivere al meglio ciò che rappresenta il volo libero basta prendere le parole di Pierandrea Patrucco, pilota che vive a Loranzè, uomo e sportivo di lungo corso: “E’ come fare una passeggiata nel cielo”.
Una frase semplice, ma che al meglio racconta uno sport che in Canavese ha tanti estimatori, anche perché è un territorio a dir poco ideale per questa specialità, capace tra l’altro di attirare, ogni anno, tantissimi appassionati, che arrivano qui dal tutto il pianeta.
Se non si conosce bene questo mondo si pensa, troppo spesso ed in maniera erronea, che usare un parapendio sia particolarmente pericoloso, o si rischi ogni volta qualche brutta avventura. “Posso garantire che sono tanti anni che pratico il volo libero, prima con il deltaplano, ora con appunto il parapendio. Come ogni disciplina sportiva se si cercano gli estremi questi si possono trovare, ma se si ha semplicemente voglia di “vivere” il cielo, le montagne, la natura che ci circonda, vedendole da una prospettiva diversa, posso assicurare che i rischi non ci sono”.
Dall’alto della sua esperienza, Patrucco quando racconta delle proprie uscite e di come interpreta tale sport si comprende a pieno l’amore non solo per quello che fa, ma anche per l’incredibile ricchezza di cui riesce a godere mentre lo pratica: “Io sono stato un po’ un precursore di questa disciplina e devo dire che ogni volta che posso librarmi in cielo provo delle sensazione stupende. Sempre. Ed è quello che mi piace far provare a coloro che hanno voglia di avvicinarsi al volo libero. Quando accompagno qualcuno cerco di trasmettere tutto ciò che di positivo c’è in quello che stiamo facendo. Poi, se c’è la volontà di provare qualche momento “adrenalinico” si può anche fare, sempre in sicurezza. L’importante è che quando si atterra ci si sia davvero gustata tale esperienza”.
Pierandrea Patrucco non è solo un appassionato, è anche pilota che ha gareggiato ad altissimo livello, centrando titoli di prestigio: “Ho conquistato tre titoli mondiali e nove campionati italiani. C’è stato un momento della via carriera sportiva in cui l’agonismo è stato parte integrante di questa passione, ma ora è in archivio. E’ comunque stata l’occasione per visitare posti meravigliosi, conoscere gente, volare in spazi indimenticabili”.
Inoltre, si è tolto pure lo sfizio di viaggiare per l’Italia, attraversando in lungo ed in largo il nostro “stivale”, il tutto sempre volando: “E’ un sogno che volevo realizzare, un progetto personale che sono contentissimo di aver trasformato in realtà”.
Come specificato in apertura, in Canavese il volo libero è diffuso. Basta, soprattutto nei fine settimana, alzare lo sguardo all’insù per vedere in Alto Canavese, come nell’Eporediese, tante ali colorate che disegnano uno splendido arcobaleno: “Negli anni in molti hanno conosciuto ed apprezzato questa zona per quanto concerne le possibilità di praticare tale sport. Non solo italiani, ma sempre più persone da altri paesi, come per esempio Belgio, Olanda, Germania, puntualmente vengono sino a qui per volare e scoprire il territorio. Ed allo stesso tempo si sta creando un bel circolo virtuoso con altre discipline, al fine di permettere non soli ai piloti, ma anche alle loro famiglie, di trascorrere dei giorni intensi, alimentando il turismo locale”.
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