IVREA – Non è d’accordo la Croce Blu sulle dichiarazioni di Nursind riportate in una nota ai media e contenute nella lettera che il Sindacato delle Professioni Infermieristiche ha inviato allo Spresal, circa presunti disagi nella nuova sede, (qui l’articolo con la nota in questione) e invia a sua volta un comunicato per smentire con precisioni le affermazioni di Nursind.
“Medici e infermieri del sistema pubblico e barellieri della Croce Blu – dichiarano dalla Croce Blu – non sono esposti ai disagi e alle intemperie così come sostiene il segretario del Nursind Torino. In particolare durante il periodo estivo in tutti i locali sono state mantenute temperature adeguate ad un confortevole stazionamento all’interno delle sale della sede. Dipendenti in capo al 118 e personale in capo alla Croce Blu hanno potuto beneficiare dell’installazione di un impianto di condizionamento funzionante ed efficiente. E così sarà per il riscaldamento nel periodo autunno-inverno-primavera.”
“La presunta distanza della autorimessa, dove sono custodite le ambulanze, e le stanze di sanitari e barellieri – proseguono – è stata ritenuta idonea dalla Centrale del 118 che aveva visionato i locali prima ancora della stipula del contratto d’affitto con la proprietà.
Risulta poi falsa, gratuita e destituita di ogni fondamento, almeno per quanto concerne Croce Blu, l’affermazione “le varie Associazioni di Volontariato spesso preferiscono risolvere economicamente le sanzioni comminate piuttosto che adeguare strutturalmente le sedi di lavoro”.
La sede di San Bernardo di Ivrea dell’associazione Croce Blu, che ha assegnati i servizi 118 sia come mezzo di soccorso avanzato, sia come mezzo di soccorso di base, non è evidentemente conosciuta dal segretario del Nursind che è stato invitato dalla stessa Croce Blu a visitare i locali ed a verificare di persona la loro adeguatezza.
Fortunatamente non lo diciamo solamente noi, ma lo dice anche il verbale dello Spresal che ha visitato la sede ieri, venerdì 13 ottobre, all’indomani del comunicato stampa del sindacato e della lettera inviata allo stesso Spresal. Infine smentiamo, come risulta anche dal verbale dello Spresal, l’affermazione del Nursind sul fatto che la sede sia “distante dagli standard minimi di sicurezza”.
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