martedì 10 Settembre 2024

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IVREA – Nursid scrive allo Spresal per i gravi disagi per i dipendenti del 118

"Siamo ben distanti da quegli standard minimi di sicurezza, riservandoci il ricorso all’Autorità Giudiziaria al permanere della situazione attuale" si legge nella nota

IVREA – Da settembre 2022, il gruppo di medici e infermieri del sistema pubblico e barellieri della Croce blu che ruotano nell’arco delle ventiquattro ore per i servizi di 118 esposti ai disagi e alle intemperie, si è trasferito in via Torino 603, in locali affittati dalla Croce Blu (assegnataria del servizio) da un privato. E da inizio dicembre dello stesso anno il personale di emergenza si è trovato al freddo.

“La collocazione di un impianto di condizionamento ha attenuato di poco i disagi, dal momento che l’attivazione in remoto non è continua. L’estate peraltro non è andata meglio per le condizioni climatiche opposte; nonostante la richiesta di interventi da parte del sindacato, ad oggi la situazione è rimasta pressoché immutata. In queste condizioni non solo viene disatteso quanto previsto quanto previsto in materia di sicurezza, ma viene anche preclusa la tempestività dei soccorsi. La collocazione dei locali di stazionamento rispetto all’autorimessa infatti, è considerevole ed attraversa un percorso da percorrere a piedi con rischio di scivolamento e traumi a carico del personale” comunica il Nursid 118.

Lo scorso anno oltre alla Città della Salute titolare del personale sanitario, era stata interpellata anche Azienda zero, la super Asl con ampie funzioni di coordinamento sulle politiche sanitarie cui è stata affidata la gestione dell’emergenza territoriale.

“Questa sovrapposizione di competenze ha solo creato immobilismo e rimpalli di responsabilità; al netto delle questioni organizzative francamente irrilevanti, non si può quindi affermare che il problema non sia noto. Le ragioni dello spostamento di sede rispetto alla collocazione precedente nei locali ospedalieri sono state principalmente la mancanza di aree adeguate e senza la possibilità che l’Asl/To4 aumentasse gli spazi a disposizione. Il tema della sicurezza dei lavoratori nell’ambito del sistema di emergenza territoriale è particolarmente complesso. Ogni anno viene bandita una gara per l’affidamento in convenzione del servizio di emergenza 118 suddivisa per distretti.

Come da capitolato, i mezzi hanno come sede di stazionamento quella dell’associazione affidataria, in questo caso Croce blu. È oggettivamente difficile esercitare i controlli di sicurezza sulle postazioni del 118, in primo luogo perché l’azienda titolare del servizio di emergenza pubblico si interfaccia con molteplici interlocutori, cioè le varie Associazioni di Volontariato, inoltre queste ultime spesso preferiscono risolvere economicamente le sanzioni comminate piuttosto che adeguare strutturalmente le sedi di lavoro. Queste condizioni organizzative non sono però un’attenuante; Ivrea rappresenta un esempio emblematico ma non isolato, i problemi non riguardano solo le postazioni di soccorso” ha continuato.

Inoltre è notizia di questi giorni della disattivazione delle luci nei bagni, sulle scale e dei frigoriferi contenenti acqua e alimenti. Proprio per tutti questi motivi è stato interpellato direttamente lo Spresal: “E’ stato necessario poiché siamo ben distanti da quegli standard minimi di sicurezza, riservandoci il ricorso all’Autorità Giudiziaria al permanere della situazione attuale” conclude il Nursid.

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