VOLPIANO – Di attestati e riconoscimenti ne ha ottenuti a raffica. Anche se l’ultimo, in ordine di tempo, sarà forse più gradito degli altri, degno coronamento di una carriera imprenditoriale di tutto rispetto. Luciano Bonaria, 75 anni, fondatore della Spea, ha ricevuto nei giorni scorsi la Laurea honoris causa in ingegneria meccatronica (vale a dire quella disciplina, complessa, che prevede l’interazione di meccanica, informatica ed elettronica) dal Politecnico di Torino per: «…gli eccezionali contributi nell’ambito dell’ingegneria meccatronica – recita la motivazione – come progettista di apparecchiature innovative di collaudo per schede e circuiti elettronici, oltre che come fondatore, amministratore delegato e presidente della società, portando negli anni l’azienda a un ruolo di leadership tecnologica mondiale nel settore delle macchine di collaudo per circuiti e sistemi elettronici». Nulla che già non si sapesse, insomma, dal momento che i risultati ottenuti dallo stabilimento di via Torino sono noti e assodati, ma vederli riconosciuti anche da una realtà importante come il Politecnico…beh, di certo sarà motivo di orgoglio.
L’azienda nasce nel 1976: da allora progetta e realizza i migliori macchinari automatici per il controllo di microchip, sistemi microelettromeccanici, schede e dispositivi elettronici, bagnando il naso alla concorrenza mondiale e facendo in modo che i nomi più importanti del settore aerospaziale, delle comunicazioni, della sanità e della difesa (per dire, la tecnologia dello Smartphone che chiunque ormai porta con sé, molto probabilmente è passata sotto le forche caudine dell’impianto volpianese) venissero a bussare alla sua porta.
Molteplici i segreti del successo, ma su tutti la capacità di puntare sui giovani e di investire costantemente in ricerca e sviluppo, arrivando a puntare su questi settori fino al 20 per cento del fatturato annuo (e se si pensa che con i suoi quasi 900 dipendenti, di cui circa 750 a Volpiano, arriva a fatturare 140 milioni l’anno, è facile capire la portata dell’investimento). «Nel nostro settore di attività – spiega Bonaria – la ricerca è indispensabile. Per i nostri clienti avere per tempo i sistemi di collaudo dei nuovi prodotti è fondamentale, e questo richiede di investire una quota consistente del fatturato nelle risorse umane impegnate nella ricerca e nella progettazione. C’è bisogno di idee e mentalità fresche».
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