domenica 16 Febbraio 2025
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LEINI – La Memoria riparte dai più giovani (FOTO)

Sono stati realizzati una serie di appuntamenti , con la collaborazione delle scuole, dell’Associazione Abala Lite e con il patrocinio, ed il contributo, del Comune

LEINI – Così come per la commemorazione del 25 aprile dello scorso anno, anche per la Giornata della Memoria 2023 la sezione cittadina dell’Anpi ha fatto le cose in grande. Una serie di appuntamenti, realizzati con la collaborazione delle scuole, dell’Associazione Abala Lite e con il patrocinio, ed il contributo, del Comune, culminati, nella serata di venerdì, con lo spettacolo “Vedremo la stessa luna”, portato in scena dalla compagnia “Da 7 in su” (alla presenza anche della consigliera delegata della Città Metropolitana di Torino Valentina Cera), e incentrato sul tema dei bambini separati dalle proprie famiglie nei tristi anni delle deportazioni.

Nei giorni precedenti il Presidente del sodalizio, Luca Conforti e le sue collaboratrici avevano tenuto una serie di incontri nelle classi sia della scuola elementare, sia della scuola media, per spiegare ai ragazzi il significato di quel periodo particolarmente buio della nostra storia. «Coloro che hanno vissuto sulla propria pelle il dramma della deportazione e dei campi di sterminio sono sempre di meno – ha spiegato Conforti – L’età si fa sentire. Qualcuno è scomparso, qualcuno ormai non se la sente più di continuare a raccontare. Per questo è importante che siano i giovani a portare avanti quella memoria. Non solo perché non si ripeta più quanto è successo in quel periodo ma anche perché possano cessare tutte le forme di discriminazione».

Non solo teoria, comunque. Giovedì mattina, nel cortile del Municipio, le classe che hanno partecipato al progetto si sono ritrovate, assieme ai volontari dell’Anpi, alla presenza del Vicesindaco Cristina Bruno, per ricordare i nomi di alcuni dei milioni di persone che hanno perso la vita a causa della ferocia nazista. Ogni ragazzo, poi, dopo aver intinto un dito nell’inchiostro, ha lasciato la propria impronta digitale su un lenzuolo appositamente allestito. Un modo per ridare dignità a quelle vittima innocenti, e far sì che non rimanessero solo un numero nelle statistiche.

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