CERESOLE REALE – Nuovo accordo tra Coldiretti Torino, consorzi irrigui e Iren Energia. La società energetica concede altra acqua per l’irrigazione d’emergenza dei campi del Canavese.
Dalla diga idroelettrica di Ceresole Reale usciranno altri 3 metri cubi al secondo di acqua che permetteranno anche al ai consorzi irrigui Rivarolo, Est Orco e Abbaziale di potere usufruire di un soccorso idrico che darà un grande aiuto per la crescita del mais, pianta che, con l’avvio della fioritura, sta entrando nella fase più idroesigente della stagione vegetativa. In tutto, saranno 5000 gli ettari irrigati con la nuova acqua dall’Orco rilasciata da Iren. Questo, naturalmente, in attesa delle piogge: i veloci temporali di questi ultimi due giorno non hanno risolto la situazione di estrema siccità in cui versa l’agricoltura canavesana.
La decisione è stata presa durante un incontro a cui erano presenti il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici, il presidente di Coldiretti Piemonte, Roberto Moncalvo, l’amministratore delegato di Iren Energia Spa, Giuseppe Bergesio e Onorino Freddi presidente del Comprensorio irriguo Orco.
Il rilascio dal bacino idroelettrico durerà 7 giorni e si aggiunge a quello già deciso nei giorni scorsi con 6 metri cubi al secondo di cui ha beneficiato il consorzio irriguo del Canale di Caluso. Se dovesse perdurare la siccità al Canale Caluso andranno altri 6 metri cubi per una settimana.
Coldiretti e Iren hanno deciso di darsi appuntamento tra 7 giorni per fare il punto della siccità e delle esigenze di irrigazione della pianura canavesana.
«Grazie a questo nuovo accordo con Iren e alla mediazione di Coldiretti, possiamo sperare di salvare il raccolto di mais in un territorio vasto come quello che va da Rivarolo a San Benigno Canavese» ossserva il presidente del Comprensozio irriguo Orco, Onorino Freddi.
«Con questa concessione di acqua per le coltivazioni canavesane Iren Energia dimostra una grande responsabilità sociale verso il territorio – sottolinea il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici – Accordi come questo dovrebbero fare scuola; ma servono solo a tamponare le emergenze. Per affrontare la crisi climatica, ormai permanente, occorre che le istituzioni adottino azioni strategiche come la creazione di piccoli invasi, la riduzione dei tempi e della autorizzazioni per trivellare nuovi pozzi e sostegni alle imprese agricole per rendere più efficienti i sistemi irrigui».
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