venerdì 19 Aprile 2024

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LEINI – Nel ricordo delle foibe, degli esuli e di Michele Privileggi

Privileggi quei giorni li aveva vissuti in prima persona e di quell’esperienza aveva fatto testimonianza per tutto il resto della sua vita

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LEINI – Ricordare. Ricordare le foibe, l’esodo delle popolazioni istriane, dalmate e giuliane. Ma ricordare anche Michele Privileggi, che quei giorni li aveva vissuti in prima persona e di quell’esperienza aveva fatto testimonianza per tutto il resto della sua vita, lasciando ai posteri il monumento dedicato a questa tragedia, dove ogni anno si tiene la commemorazione per il Giorno del Ricordo. Ricordare ma, nelle parole del sindaco Renato Pittalis, anche attualizzare. Perché qualcosa di simile a quei giorni, così apparentemente lontani, accade ancora oggi, nella civilissima Europa.

Le iniziative, dopo la commemorazione di giovedì mattina, sono proseguite nella serata di venerdì al “Pavarotti”, con la proiezione di due video e le testimonianze di ex profughi, involontari protagonisti dell’esodo. «Sono lieto che la pandemia permetta di nuovo alla comunità leinicese di stringersi in un abbraccio, forte e caloroso, con i rappresentanti di quegli italiani che hanno dovuto abbandonare le loro case, i loro campanili, i loro cimiteri davanti alla pulizia etnica perseguita dalle bande tutine, e che si possa riunire nel ricordo delle migliaia di italiani trucidati barbaramente nelle foibe e non solo – ha commentato Carlo Cazzari in apertura di serata – Abbiamo con noi i membri dell’Associazione Nazionale Venezia, Giulia e Dalmazia, la prima organizzazione, già nel 1947, a proporsi di riunire e rappresentare gli esuli di quelle terre. Ascolteremo le loro testimonianze, la loro voce, perché siano non solo ricordo ma memoria, perché la loro tragedia ci impegni a combattere qualsiasi forme di genocidio e di pulizia etnica, purtroppo presenti anche nei giorni nostri». A riportare i presenti a quei giorni Antonio Vatta e Maria Grazia Belci, che hanno raccontato le loro esperienze, rocambolesche, pericolose, drammatiche di fuga dalle loro terre natie.

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