SAN FRANCESCO AL CAMPO – Esprime perplessità il gruppo di opposizione Lista Civica per San Francesco al Campo, dopo l’ultima seduta di Consiglio Comunale. E lo fa inviando una nota ai media:
“Nel corso dell’ultima seduta del Consiglio comunale, fra le tre interpellanze da noi presentate e alle quali l’Amministrazione comunale ha cercato di rispondere, ce n’era una che chiedeva al Comune di rendere conto della situazione del pagamento degli oneri di urbanizzazione, da parte della ditta Betal di Ballesio & C snc, relativi all’area industriale di via Rocciamelone. Chiedevamo in sintesi due cose: innanzitutto, se la polizza fideiussoria fosse stata escussa; poi, come intendeva procedere il Comune, dal momento che si era affidato ad un legale. La risposta alla prima domanda è stata “no”, ma non ci ha stupiti perché la intuivamo. Quella che invece ci ha lasciati perplessi è stata la risposta alla seconda domanda. O meglio, più che la risposta vera e propria, l’intervento del consigliere di maggioranza Gian Franco Giribaldi, il quale durante la seduta del Consiglio comunale dichiarava che “potrebbero esserci dei problemi sulla documentazione che voi come precedente amministrazione avete formalizzato”. Aggiungendo: “I documenti si dovevano analizzare con maggiore attenzione prima di mandare avanti la pratica”.
Non ce ne voglia il consigliere Giribaldi, – si legge sulla nota – ma l’esperienza di dieci anni trascorsi all’opposizione avrebbe dovuto suggerirgli una maggiore accortezza. Ci siamo presi del tempo, prima di redigere questo comunicato, perché, per evitare di fare a nostra volta una brutta figura, abbiamo fatto una richiesta di accesso agli atti presso gli uffici comunali per visionare una copia della deliberazione con la quale il Consiglio comunale approvò la documentazione relativa alla polizza fideiussoria in questione: era il 15 maggio 2006. Di quella Amministrazione facevano parte Diego Coriasco, attuale sindaco; Diego Ferron, attuale videsindaco; Bruno Perrero, attuale consigliere di maggioranza; Deni Martinetto, all’epoca sindaco e ora non eletto ma presentatosi nelle file della lista che sostiene l’attuale maggioranza (Bruno Perrero, ad onor del vero, era assente in quella seduta consiliare, ma difficilmente non al corrente della documentazione in questione).
Ma tutto questo, in realtà, non ci importa. Non ci importa cioè sapere che cosa le persone sopra citate possano aver provato dopo essersi sentire dare delle incompetenti da un proprio consigliere comunale. È un problema loro. Quello che a noi interessa è proprio la posizione del consigliere Giribaldi. Non tanto quella attuale, bensì quella in cui si trovava il 15 maggio 2006: si trovava, per
la precisione, seduto ai banchi dell’opposizione. E come votò in quell’occasione? Si astenne, come tutta l’opposizione. Cioè non espresse voto contrario né si oppose alle deliberazione che ora critica. Semplicemente, si astenne. Se in quella documentazione ci fossero state davvero delle imprecisioni, perché non disse nulla? Ma in realtà non è neanche questo il punto. Il punto è, che in un Consiglio comunale come nella vita, prima di dare dell’incompetente al prossimo sarebbe opportuno farsi un esame. Se non di coscienza, almeno di memoria.”
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