CANAVESE – Continua la collaborazione avviata lo scorso anno tra Agenzia Piemonte Lavoro, Camera di commercio di Torino e Confindustria Canavese per presentare una fotografia il più esaustiva possibile sullo stato di salute delle imprese e sull’andamento del lavoro nel territorio del Canavese.
A partire da quest’anno la “squadra” si arricchisce di un nuovo elemento, l’Osservatorio Turistico regionale i cui dati ci permettono di scoprire l’andamento di uno dei settori economici emergenti del Canavese, il turismo.
“La collaborazione avviata per raccontare attraverso i numeri il nostro territorio è estremamente utile e importante. Il Canavese, infatti, si sente a tutti gli effetti parte della Città Metropolitana di Torino (ed è orgoglioso di esserlo) e per questo ritiene che sviluppare sinergie con tutti gli attori territoriali di riferimento, come nel caso dello studio delle dinamiche economiche e occupazionali locali, sia assolutamente doveroso ed essenziale”, dichiara Cristina Ghiringhello, direttore di Confindustria Canavese. “I dati emersi dalle varie analisi raffigurano un Canavese che sta lentamente rialzando la testa. Risultati in parte incoraggianti grazie al grande impegno e al lavoro costante delle nostre imprese che, con coraggio e determinazione, hanno adottato politiche di investimento e di valorizzazione della propria attività. In questo cammino verso la ripresa dobbiamo lavorare anche per fare in modo che il Canavese sia sempre meno “territorio satellite” della città di Torino e possa interagire con essa in maniera sempre più costante e costruttiva. In particolare, servono collegamenti più forti e più rapidi sia tangibili – la ferrovia ad esempio – sia intangibili come la banda ultralarga. Si è rinforzato il legame con il Politecnico e l’Università soprattutto per favorire il reperimento delle figure professionali richieste dalle imprese canavesane, molte delle quali lamentano difficoltà nel trovare profili adeguati”.
La lettura complessiva dei dati elaborati dagli enti che hanno partecipato all’analisi denota, infatti, un clima mediamente di prudenza con la presenza di alcuni indicatori che sembrano rafforzarsi e che permettono di guardare al futuro con misurato ottimismo.
Per quanto concerne le previsioni sull’economia canavesana, l’indagine Congiunturale relativa al secondo trimestre del 2019 effettuata da Confindustria Canavese su di un campione di imprenditori dell’Industria e dei Servizi evidenzia un miglioramento rispetto al trimestre precedente e più in generale rispetto alle attese negative di inizio anno. Pur non essendo risolte le problematiche legate al rischio di aumento dei dazi e all’incertezza sulla Brexit, nonostante la conferma della contrazione dell’importantissimo mercato dell’auto, le Aziende Canavesane stanno dimostrando di saper affrontare tali difficoltà, soprattutto diversificando i mercati di riferimento. La Valutazione Consuntiva dell’anno 2018 (come variazione rispetto al 2017) mostra un consuntivo particolarmente positivo, con dati in miglioramento rispetto all’anno precedente. Un nuovo anno di crescita per il nostro territorio e un ulteriore passo nel recupero rispetto alla lunga crisi iniziata negli anni 2007-2008; tuttavia, le incognite sul 2019 a livello italiano e internazionale non mancano, anche se le Imprese del Canavese al momento sembrano reagire al meglio.
Il Direttore di Agenzia Piemonte Lavoro, Claudio Spadon, evidenzia che nel territorio del Canavese, nel 2018 rispetto il 2017, aumentano i posti di lavoro FTE (+2019). L’indicatore FTE è utilizzato per normalizzare il numero di assunzioni in posti di lavoro equivalenti a tempo pieno. In questo modo ogni contratto di lavoro è rilevato rispetto alla sua durata e al numero di ore lavorate. Emerge al contempo una diminuzione nelle assunzioni (-549 assunzioni). Il territorio che più subisce la diminuzione del numero delle assunzioni è l’Eporediese, che perde l’11,9% di avviamenti, tutti gli altri tre territori hanno un trend positivo Chivasso +9,3%, Cirié + 4%, Cuorgné + 2,5%.
L’analisi complessiva dei Centri per l’Impiego rivela un dato importante: ben 1.433 contratti stabili in più rispetto al 2017 (tempo indeterminato e apprendistato) (+2,8%), con una distribuzione omogenea su tutti i bacini. Parimenti si registra una considerevole diminuzione dei contratti di somministrazione (-8,1% rispetto al 2017), tipologia contrattuale che nel 2018 rappresenta il 40% del numero totale dei rapporti di lavoro attivati. La diminuzione si registra più spiccata nell’ultimo semestre del 2018. La durata media dei contratti di somministrazione cresce e passa da 15,35 giorni del 2017 a 22 giorni nel 2018. E’ in crescita il numero delle imprese che assumono (+4,5%) rispetto al 2017 con una più altra concentrazione nel Chivassese.
Le imprese tendono ad assumere maggiormente profili di media qualificazione (tecnici specializzati), categoria in crescita rispetto all’anno precedente del 17,1%, seguono i profili di alta qualificazione (+16,1%), mentre diminuiscono le assunzioni dei lavoratori con bassa qualifica (+3,1% rispetto al 2017). Nel 2018 sono stati 12.132 i lavoratori che hanno dichiarato la loro disponibilità al lavoro, ai sensi del Dlgs. 150/15, un dato abbastanza equamente distribuito nei bacini di Ivrea (3697), Ciriè (3665) e Chivasso (3161), mentre nel territorio di Cuorgnè risultano circa la metà (1609). Dei lavoratori disponibili sono per il 51,8% donne, il 17,2% sono lavoratori di nazionalità straniera (una maggiore concentrazione si è registrata nel CPI di Ivrea), per la maggior parte con un’età compresa tra i 26 e i 39 anni (31.2%). Da registrare che il 46,9% dei lavoratori neo-disoccupati ha una scolarità bassa (fino alla licenza media).
Il numero di persone che sono trattate nei Centri per l’impiego del territorio, che hanno fornito loro servizi di supporto nella ricerca del lavoro, è in aumento rispetto al 2017 (+11,7%), così come il numero di attività che sono state erogate (+12,9%). Tra le attività dei Centri per l’impiego spiccano i servizi alle imprese: nel canavese nel 2018 le aziende che hanno contattato i cpi sono state 433, gli annunci pubblicati 649 e i posti offerti 1.069.
L’analisi effettuata dalla Camera di commercio di Torino sulla natimortalità imprenditoriale del Canavese evidenzia alcune criticità. In tutti i comuni “capofila” del Canavese si registra, infatti, una dinamica negativa, con la sola eccezione di Ivrea, che nel 2018 ha registrato un tasso di crescita positivo (+0.5%). Pur rilevando una perdita nel numero di imprese registrate (400 unità rispetto al 2018) l’esame della natura giuridica del tessuto imprenditoriale del Canavese consegna una dinamica che risulta in linea con quella registrata a livello provinciale: le uniche imprese che crescono sono le società di capitale con un tasso di crescita di +3,00%, confermando un confortante processo di consolidamento del tessuto imprenditoriale. Un valore rilevante che attesta la presenza nel territorio di aziende dotate di risorse necessarie per riuscire ad affrontare investimenti e a rafforzarsi.
Infine, la presentazione dei dati relativi al turismo ha rappresentato l’occasione per ufficializzare anche in Canavese “Visit Piemonte”, il nuovo brand della società regionale che promuove il turismo della Regione e che ha al suo interno l’Osservatorio Turistico regionale. I dati turistici 2018 per il Canavese sono nella media favorevoli e denotano un sostanziale progresso in un settore di non tradizionale vocazione per il Canavese. 465.231 le presenze totali (ovvero il numero di notti vendute) in Canavese nel 2018, con valori che indicano un deciso aumento dei pernottamenti di turisti nell’ultimo anno, sia italiani sia stranieri, nell’Eporediese (+10.560) e nel Ciriacese – Valli di Lanzo (+20.616); diversa la situazione per quanto riguarda Canavese Occidentale e Chivassese che hanno, invece, subito una contrattura. Complessivamente si tratta, tuttavia, di dati che confermano il trend positivo del settore e che dimostrano quanto l’impegno profuso per lo sviluppo turistico del territorio stia gradualmente dando buoni frutti.
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