VALPERGA – La prima serata dei “Notturni al Sacro Monte” è stata accolta da un arcobaleno apparso all’improvviso nel cielo, segno di buon auspicio per una manifestazione che ha permesso di far conoscere Belmonte a coloro che vi fossero giunti per la prima volta,
di far riscoprire e comprendere appieno le potenzialità del luogo, se opportunamente valorizzato, a chi per distrazione o abitudine non presta molta attenzione al sito, patrimonio dell’Unesco e del proprio territorio.
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Il progetto “Belmonte, un Sacro Monte aperto al mondo” proposto dall’Ente di Gestione dei Sacri Monti e dall’Associazione Teatro e Società ha richiesto quasi un anno di lavorazione ma i risultati hanno lasciato soddisfatti organizzatori e spettatori.
Nelle serate del 1, 2 e 3 luglio i visitatori, scaglionati in gruppi, come viandanti sono stati guidati all’interno di un racconto che si sviluppava in tredici momenti legati alle scene illustrate nelle varie Cappelle lungo il percorso devozionale.
Spettacoli di teatro, accompagnati da momenti di danza, pittura, scultura, canto, musica e arti acrobatiche che mettevano in scena la Passione di Cristo, intesa come metafora della storia di ognuno di noi, perchè tutti noi portiamo una croce, cadiamo e tentiamo di rialzarci e come viandanti cerchiamo di raggiungere la nostra meta.
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Ad esibirsi i 14 allievi del corso di teatro avviato a febbraio a Valperga da Claudio Montagna, gli attori di Teatro e Società e del Teatro del Noi del Gruppo Abele di Torino; presente la Pro Loco di Cuorgnè, il Centro Culturale Artistico Carlin Bergoglio, le ballerine del Nuovo teatro studio danza di Caluso e della Scuola La Fenice di Cuorgnè ed anche un gruppo di studenti del Liceo artistico “Felice Faccio” di Castellamonte .
Ma il protagonista assoluto è stato Belmonte stesso, non semplice palcoscenico, ma parte integrante e fondamentale dello spettacolo con la sua storia millenaria e nella suggestiva nuova veste, fatta di luci e installazioni realizzate per l’occasione.
“C’è stata una grande partecipazione della gente- afferma il regista Claudio Montagna- Se vale il principio che un luogo diventa tanto più attraente quanto più sono in grado di dimostrarne il fascino i suoi abitanti, questo vuol dire che Belmonte diventerà affascinante anche per coloro che non lo conoscevano. In questi mesi abbiamo lavorato con i bambini, con una quarantina di insegnanti, abbiamo collaborato con i Comuni dell’Unione Montana della Val Gallenca, abbiamo ricevuto il sostegno della Compagnia di San Paolo e ci siamo confrontati con l’Ente Sacri Monti per la realizzazione del progetto. Al termine di tutto ciò il bilancio globale dell’operazione e in particolare della serata non può che lasciarci soddisfatti”.
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Nel corso delle tre serate numerose le iniziative collaterali. Per citarne alcune la mostra “Belmonte in Cartolina” a cura dell’associazione Amici di San Giorgio, le fotografie del museo “La risaia” presentata dall’Unitre di Rivarolo, Favria e Feletto o ancora i concerti dei cori locali.
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