AOSTA – Un recente studio di Guido Cossard, astrofisico, presidente dell’Arsav (Associazione di Ricerche e Studi di Archeoastronomia Valdostana), dimostra che il disco di Coyolxauhqui, la dea Luna azteca, è in realtà un’antichissima mappa lunare.
La presentazione dello studio verrà fatta in occasione di una serata aperta a tutti, che si terrà martedì 6 dicembre, alle ore 20.45, presso l’auditorium dell’Istituzione Scolastica Saint-Roch (Aosta, corso Ivrea, 19)
Coyolxauhqui, il cui nome significa “Faccia dipinta con campanelli dorati”, era la dea Luna degli Aztechi.
Coyolxauhqui era figlia di Coatlicue, dea della Terra, e di Mixcoatl, il Serpente di Nubi, che era identificato con la Via Lattea.
Il mito racconta che Coyolxauhqui volesse uccidere sua madre Coatlicue, senza sapere però che essa era incinta di Huitzilopochtli, dio della guerra.
Come Coyolxauhqui si avvicinò alla madre per ucciderla, Huitzilopochtli nacque. Come dio della Guerra venne alla luce già armato di tutto punto e pronto alla battaglia: la sua mano sinistra impugnava uno scudo, mentre la destra reggeva un lungo giavellotto. Il suo corpo era decorato con pitture di guerra: il volto era attraversato da inquietanti strisce gialle, mentre le braccia e le cosce erano ornate da strisce azzurre.
Il bimbo attaccò la dea Luna, ne ebbe facilmente la meglio, smembrò il suo corpo, la decapitò e lanciò la sua testa lontana, nel cielo. Immediatamente questa si trasformò nella Luna.
Nel 1978 venne scoperto, a Città del Messico, presso il Templo Major, uno splendido disco in bassorilievo, con diametro di oltre 3 metri, rappresentante proprio la dea smembrata.
Un mio lavoro dimostra che però il disco di Coyolxauhqui non deve essere visto semplicemente come un’opera artistica, ma va considerato la rappresentazione di un’antichissima mappa lunare realizzata dai sacerdoti aztechi. Questo fatto contribuisce a rivalutare enormemente le conoscenze astronomiche degli antichi Aztechi.
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