SAN FRANCESCO AL CAMPO – Il Comune di San Francesco al Campo ricorda la tragedia dell’8 ottobre 1996,
quando un Antonov 124 della compagnia russa Aeroflot – all’epoca il più grande aereo cargo del mondo – dopo aver fallito l’atterraggio sulla pista dell’aeroporto “Sandro Pertini”, tentò disperatamente di rialzarsi in volo ma si schiantò sulla cascina Martinetto, in via Bruna.
Oltre ai due piloti, persero la vita i coniugi Fiorentino Martinetto e Maria Perucca, travolti dal “gigante dei cieli” mentre erano intenti ad accudire il bestiame nella loro stalla.
L’evento commemorativo si svolgerà venerdì prossimo, 7 ottobre, alle 10,30, nella palestra comunale di Piazza San Francesco d’Assisi, dove il sindaco, Sergio Colombatto, incontrerà gli alunni delle scuole e tutti i concittadini che vorranno partecipare (l’ingresso, naturalmente, è libero).
Nell’occasione, sarà proiettato il cortometraggio “Un anno a Cargolandia”, realizzato dopo la tragedia dal sanmauriziese Franco Brunetta.
«Abbiamo scelto di condividere questo triste anniversario con gli alunni delle scuole, invece di organizzare una più generica manifestazione – spiega il sindaco Sergio Colombatto – per consegnare simbolicamente ai nostri figli la memoria di una drammatica ferita subita dalla nostra comunità. I ragazzi che oggi frequentano le scuole del paese non erano ancora nati, ovviamente, in quel drammatico 8 ottobre di vent’anni fa, e molti di loro forse non sanno che cosa accadde. La vita è andata avanti perché è giusto che sia così, ma non possiamo dimenticare quella tragedia. E il modo migliore per ricordarla e commemorarne le vittime ci sembra quello di coinvolgere i più giovani, inducendoli a comunità».
La ferita che si aprì nella coscienza della comunità sanfranceschese fu infatti lacerante, non solo per la tragica morte dei coniugi Martinetto ma anche per tutto ciò che seguì all’incidente. Il relitto dell’Antonov rimase piantato sulla cascina di via Bruna per più di un anno, attirando settimanalmente migliaia di “visitatori” da tutto il Piemonte e non solo, in un turismo tanto macabro quanto assurdo. Su questo aspetto, in particolare, si concentra il cortometraggio “Un anno a Cargolandia”.
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