NOTIZIARIO DAL MONDO – ORE 08:30 – Le notizie dal mondo del 5 marzo 2016 – in flash
LIBIA – LIBERATI GLI ALTRI DUE OSTAGGI ITALIANI
Sono stati liberi con un blitz i due tecnici della Bonatti rapiti: Gino Pollicardo e Filippo Calcagno. La liberazione è uno sviluppo dei tragici fatti dell’altro ieri che hanno portato all’uccisione degli altri due sequestrati.
TURCHIA – IRRUZIONE DELLA POLIZIA ALLA SEDE DEL GIORNALE ZAMAN
La polizia ha disperso i manifestanti che si erano radunati al di fuori della sede del giornale Zaman ed è entrata nell’edificio per scortare all’interno i manager nominati dal tribunale e cacciare i dipendenti del quotidiano. L’accusa rivolta al gruppo editoriale Feza è di “propaganda terroristica” a favore del presunto “Stato parallelo” creato dal magnate e imam Gulen, ex alleato diventato poi nemico giurato del presidente turco Erdogan.
FRANCIA – NIENTE CORTEO DEL 1 MAGGIO
Il Front National quest’anno non organizzerà come da tradizione un corteo per il 1 maggio, ma un appuntamento “in un formato nuovo”, con l’omaggio alla statua di Giovanna d’Arco in centro a Parigi e un grande banchetto nazionale, patriottico, in cui diversi oratori potranno prendere la parola.
ROMA – FALSE MAIL DALLA BANCA D’ITALIA
La Banca d’Italia mette in guardia circa e-mail il cui mittente risulta apparentemente essere la Banca d’Italia, con il seguente oggetto: “IMPORTANTE! – Istanza di registrazione al FONDO INTERBANCARIO DI TUTELA DEI DEPOSITI”. L’istituto centrale avvisa che sia il mittente sia il testo del messaggio fanno indebitamente riferimento alla Banca d’Italia, e che si tratta di un tentativo di phishing.
GOVERNO – SALGONO A SETTE LE ESPULSIONI CONTRO IL TERRORISMO
Salgono a 7 le espulsioni per motivi di sicurezza dello Stato eseguite dall’inizio dell’anno, che vanno ad unirsi alle 66 del 2015. Per un totale di 73. Il ministro dell’Interno, Angelino Alfano ha sottolineato che “I provvedimenti hanno riguardato un cittadino albanese, residente a Pozzo d’Adda (Milano) che aveva manifestato l’intenzione di unirsi all’Isis ed tunisino residente a Padova che ricercava sul web files jihadisti.”
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