TRIESTE – Dicevano di trasportare barattoli di vetro i conducenti dei due TIR fermati dai finanzieri del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Tributaria di Trieste nella giornata di ieri; ma dietro il carico “dichiarato” erano nascoste ben 17 tonnellate di tabacchi lavorati esteri di contrabbando, di diversi brand (Marlboro, regina, D&B).
Un sequestro record, almeno per gli ultimi tempi. E’ evidente che l’ingente carico non avrebbe interessato solo la provincia di Trieste che, come noto, attraverso i propri valichi di confine, costituisce una naturale porta d’ingresso per l’Italia, ideale per i traffici illeciti provenienti dai Paesi comunitari dell’Est.
Le sigarette avrebbero dovuto raggiungere, infatti, i mercati clandestini del sud Italia, saldamente nelle mani della criminalità organizzata e forieri di immediati guadagni milionari con la minuta vendita.
I due autisti – entrambi cittadini ungheresi – sono stati arrestati in flagranza di reato per contrabbando in violazione degli artt. 291 bis e ter del Testo Unico Doganale.
Sarà anche la perdurante crisi economica, ma il contrabbando di bionde sta conoscendo un nuovo corso. L’impegno delle Fiamme Gialle triestine nell’ultimo periodo non conosce sosta: solo la scorsa settimana sempre il G.I.C.O. ha arrestato due vettori rumeni che trasportavano 2,5 tonnellate di bionde.
Il contrabbando di sigarette risulta, oggi, un fenomeno di sicuro rilievo transnazionale, in forte crescita a livello europeo, soprattutto dopo l’estensione del territorio comunitario ai nuovi Paesi dell’Est europeo, nonché trasversale per gli articolati interessi economici delle diverse organizzazioni criminali.
Gli strumenti investigativi in possesso della Guardia di Finanza sono sempre più sofisticati e le forme di coordinamento internazionale vanno via via perfezionandosi.
Probabilmente, non vi è solo la manodopera straniera. Oltre confine potrebbero aver stanziato solide basi logistiche ed operative organizzazioni anche nazionali che hanno, da tempo, impostato articolate procedure operative avvalendosi di sistemi di occultamento molto ben congegnati, documentazione doganale e commerciale abilmente contraffatta e di una rete capillare di vettori prevalentemente stranieri.
Il bilancio dell’anno nello specifico settore parla di quasi 25 tonnellate di sigarette sequestrate dalla Guardia di Finanza di Trieste dall’inizio del 2015, parte delle quali destinate al mercato regionale e triestino in particolare. Le indagini, tutte coordinate dalla Direzione Distrettuale
Antimafia della Procura della Repubblica di Trieste, potrebbero portare presto ad ulteriori sviluppi.
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