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ATTUALITA’ – Giornate del Ringraziamento, la Preghiera del Contadino anche in Francoprovenzale

La traduzione del testo dal Piemontese al Francoprovenzale è stata curata da Gianni Castagneri, Sindaco di Balme ma soprattutto scrittore e grande cultore delle tradizioni locali

ATTUALITA’ – Le celebrazioni delle Giornate del Ringraziamento hanno a disposizione la loro “Preghiera del contadino” anche in lingua francoprovenzale.

A partire dalla domenica successiva alla ricorrenza di San Martino (11 novembre) e fino all’inizio della primavera, fin dal dopoguerra, Coldiretti celebra le Giornate del Ringraziamento in tutte le sezioni comunali. Le Giornate del Ringraziamento arrivano dopo il termine dell’annata agraria, storicamente fissato nella data di San Martino quando sono terminati anche gli ultimi raccolti e quando si è conclusa anche la semina dei cereali vernini (grano, orzo, segale). Le Giornate del Ringraziamento sono da sempre momenti di festa delle comunità contadine, dove le famiglie ricevono la benedizione dei mezzi agricoli e degli animali, e dove vengono donati alle parrocchie i prodotti della terra.

Sono anche l’occasione per allegri momenti conviviali che sono sempre preceduti dalla Santa Messa dove, in tutta la provincia di Torino, viene recitata la “Preghiera del contadino” (Preghiera dël campagnin) scritta in piemontese dal compianto poeta valsusino Mario Paris. Per rispetto all’identità linguistica degli agricoltori dell’area francoprovenzale, quest’anno, Coldiretti Torino ha realizzato la traduzione della preghiera in lingua francoprovenzale. La variante scelta è quella della Val d’Ala, nelle Valli di Lanzo. Ma il testo può essere adattato ad altre varianti locali.

«La Preghiera dël campagnin – spiega il Presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici – se le sezioni locali lo vorranno, potrà così essere recitata o cantata anche nella lingua delle comunità di cultura linguistica francoprovenzale. Abbiamo così voluto compiere un piccolo gesto di rispetto per i nostri soci per contribuire a trasmettere i valori del senso di appartenenza, delle radici e della comunità». La traduzione del testo dal Piemontese al Francoprovenzale è stata curata da Gianni Castagneri, Sindaco di Balme ma soprattutto scrittore e grande cultore delle tradizioni locali.

Ecco il testo.

Preghiera del contadino in lingua francoprovenzale – variante Val d’Ala delle valli di Lanzo

Lou bin dou campagnìn

Lou grän snà än tla preus, ou vint pän

Par touà bountà, Nòstou Sgnoù, par touà poutènsi

Ma cò par miè sidoù; e sìtes mìes män ou s’fant strumänt umän dla Prouvidènsi.

Se da li sarmänt ou tcharlìnount stìsses äd vin

Se la fiou i vint frùta e nutrimänt

La sàva que est vita, tla doùnes Te

Ma li bras, Nòstou Sgnoù, tli tchàmes a me.

E me poouròm, countänt e än poc djenà

Mentre travàyou o mentre tàyou lou grän,

Àoussou la mänt e lou coeur vers Te,

a Te que tout ät pòous e äd sarvèis äd me.

Me äd vèou balutchìa än tla rouzà

E än dins äd l’or pressioùs dal moeires spi,

Àt sìntou än dins al rayìes dou soulèi luzänt,

la piòdji est la Touä vous, Touä vous est lou vänt.

Toun amoù, Toùes meravìyes, Touä bountà

Li stchàirou änt li eui inoutchänt dli miè magnä.

E cant que ou sèrount stäntches al miìes parpèries

E lou tchèl da vlu ou s’ùmpet da stèiles,

me sìntou Toun respìr, Nòstou Sgnou paisän,

e ät tchàmo äd benedì lou min travài

e ät prègou äd benedì la miä famìyi,

las-me nint soùl Nòstou Sgnou, e que e sèyet parèi.

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