TORINO – Viene confermata in toto la convenzione firmata venerdì scorso tra la Città della Salute e Federazione Movimento per la vita. A partire dal mese di settembre, infatti, sarà pronta una stanza di ascolto per le donne in gravidanza. Stanza che non sarà di intralcio al percorso sanitario che da sempre contraddistingue l’ospedale Sant’Anna. Tutto ciò nel pieno rispetto di quanto previsto dalla Legge 194/1978.
Ma le donne non ci stanno. Questa mattina si è svolto il presidio davanti al Sant’Anna per protestare contro l’apertura della “stanza d’ascolto” affidata dalla città della salute ai movimenti antiabortisti. Iniziativa organizzata dalla CGIL, a cui hanno aderito tante donne giovani e meno giovani, operatrici sanitarie, che hanno gridato il loro no a questi attacchi reiterati all’auto determinazione delle donne. “Una decisione presa per assecondare le politiche oscurantiste dell’assessore Marrone e assegnare a queste associazioni i soldi che la giunta Cirio ha scelto di destinare a loro anziché potenziare i consultori” – attacca Silvana Accossato.
“I consultori e il servizio sanitario pubblico sono i soli in grado di attuare la legge 194 in tutti i suoi aspetti, anche quelli fondamentali della prevenzione e delle garanzie di libera scelte delle donne. La destra che governa il Piemonte sia almeno sincera con i cittadini e le cittadine piemontesi: dica che vuole affossare la 194 e per questo finanzia e sostiene i movimenti antiabortisti che ancora ieri erano davanti al Sant’Anna con le foto di feti a colpevolizzare le donne che stanno affrontando un momento delicato e difficile della loro vita” ribadisce con forza l’ex Sindaco di Collegno.
Oltre alla Presidente di LUV era presente anche la consigliera regionale Sarah Disabato “con cui continueremo a portare la protesta delle donne piemontesi” – conclude Silvana Accossato.