RIVAROLO CANAVESE – Questa mattina, lunedì 21 novembre 2022, i Consiglieri di opposizione del Gruppo Riparolium, Fabrizio Bertot e Aldo Raimondo, hanno tenuto, nella saletta delle minoranza, una conferenza stampa in merito alla sentenza di primo grado che condanna il Sindaco Alberto Rostagno (nonché altri due assessori e due impiegati comunali) a 12 mesi per la morte nel sottopasso di Guido Zabena.
Di fatto Bertot e Raimondo hanno spiegato che sono in attesa di leggere le motivazioni della sentenza che arriveranno entro 90 giorni, per capire se davvero si possa parlare di responsabilità oggettiva o se si tratta invece di responsabilità soggettiva legata a capi di imputazione come negligenza, distrazione, superficialità o omissione.
“Nulla da eccepire sulla responsabilità oggettiva in capo ai Sindaci – hanno commentato – la cui norma andrebbe modificata, ma non si può negare quella che è la responsabilità politica del Sindaco Rostagno, che è rafforzata dalla sentenza. Non abbiamo preso parte al “rave dei Sindaci e amministratori” che si è tenuto l’altro giorno, perchè, non avendo letto le motivazioni della sentenza, non potevamo abbracciare il caso di Rostagno come simbolo per cambiare la norma, riteniamo che potrebbe essere controproducente. Più che altro ci chiediamo perchè il PD, che ha governato dieci anni, non abbia cambiato questa norma.”
“Abbiamo dei dubbi circa il fatto che possa trattarsi di sola responsabilità oggettiva – ha proseguito Bertot – in quanto erano state fatte numerose segnalazioni sui ripetuti allagamenti del sottopasso in periodi di pioggia abbondante, eppure non sono stati presi provvedimenti. Se sprofondasse una strada all’improvviso senza nessuna previsione, allora sì che sarebbe responsabilità oggettiva, ma in questo caso non credo. Non dico che il Sindaco avrebbe dovuto capirne le cause, anzi, penso non si sappiano nemmeno adesso, ma avrebbe potuto chiuderlo con una transenna, molto semplicemente. Ricordiamoci che il Sindaco è il responsabile della sicurezza, cosa che è indelegabile.”
“Nel primo mandato Rostagno aveva rinunciato all’indennità, in questo secondo mandato non solo la percepisce, ma l’ha aumentata e ritira anche la quota di tfr. Gli avevamo chiesto il motivo e aveva detto che era per pagare gli avvocati. Ecco, l’indennità è un’indennità di funzione e visto che le cose non funzionano, se proprio vuole restare al suo posto perchè è attaccato, gli chiedo di rinunciare all’indennità.”
“Io invece chiedo al Sindaco di fare un esame secondo coscienza e di fare un passo indietro. I cittadini non si sentono più sicuri. – Ha aggiunto Aldo Raimondo – Non chiediamo noi le sue dimissioni, perchè non abbiamo ancora letto le motivazioni. E non porteremo l’argomento in consiglio. Abbiamo altre cose di cui parlare.”
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