giovedì 7 Dicembre 2023

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RONCO – “Little Ice”, la mostra di Enrico Mathis, a Ronco, Chieri e Lugano

Le date della mostra sono ancora da definire; il soggetto sarà quel ghiaccio che ha imparato a conoscere e rispettare, prima sulle montagne della Val Soana, poi in Svezia, dove ha vissuto a lungo

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RONCO – Architetto per studio, montanaro per passione, uomo libero per vocazione, Enricomaria Mathis ha da qualche tempo sostituito alla chitarra la macchina fotografica come strumento per tradurre in arte emozioni e sensazioni. Negli ultimi tempi si è dedicato ad un progetto artistico chiamato “Little Ice”, il ghiaccio piccolo. Quel ghiaccio che ha imparato a conoscere e rispettare, prima sulle montagne della Val Soana, poi in Svezia, dove ha vissuto a lungo.

E che ci vuole a fotografare il ghiaccio? dirà qualcuno. Oggi chiunque, o quasi, ha un telefono, e con quel telefono chiunque è in grado di fotografare qualunque cosa. La differenza più che il mezzo, che pure ha la sua importante, la fa l’occhio di chi guarda. E quindi non tutte le foto aventi il ghiaccio come protagonista sono destinate a diventare una mostra. Quella di Mathis sì. Una mostra che, ad ora, è destinata a fare tappa a Chieri, a Ronco Canavese e pure a Lugano, anche se le date sono ancora da definire nel dettaglio.

RONCO - "Little Ice", la mostra di Enrico Mathis, a Ronco, Chieri e Lugano

«“Il ghiaccio piccolo” è una serie di impressioni fotografiche che invitano ad osservare quello che ci circonda con occhi diversi, lasciandosi guidare da una sorta di attenzione casuale, quasi disattenta – spiega – Dettagli colti con la coda dell’occhio possono aprire porte su mondi fantastici, scatenare emozioni o paure, o semplicemente suscitare una riflessione sulla bellezza delle cose piccole, quelle che passano inosservate. Il ghiaccio raccontato in questa serie è piccolo ma non per questo meno affascinante. Disegna volti, intarsia oggetti, abbozza animali e mostra disegni di un bestiario medievale, ma soprattutto racconta storie a chi ha occhi per vederle e orecchie per ascoltarle. Il fascino è che non c’è un’unica storia, ma ogni immagine è filtrata dalla sensibilità del singolo, dai suoi riferimenti culturali, dall’umore del momento».

Chi fosse interessato a conoscere e ad incoraggiare il suo lavoro può consultare la sua pagina Facebook dove troverà tutte le informazioni e sostenere il suo operato.

© Riproduzione riservata

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