martedì 3 Dicembre 2024

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CASELLE – Milano: «Il Comune faccia sentire la sua voce affinché sia riassegnata la scorta a Pino Masciari»

Milano ha presentato una mozione che, dapprima ripercorre sinteticamente la storia di Masciari, e poi chiede al Sindaco di attivarsi affinché gli siano garantite le più basilari condizioni di sicurezza

CASELLE – Come hanno riportato le cronache di questi ultimi giorni, la scorta al testimone di giustizia Pino Masciari e alla sua famiglia è stata revocata. «E si tratta di una cosa gravissima, dal momento che su Masciari, diventato un simbolo vivente della lotta alle mafie, pende una condanna a morte della ‘Nrangheta – commenta il Consigliere di “Progetto Caselle 2027” Endrio Milano – È opportuno che il Consiglio comunale si esprima nel chiedere la revoca del provvedimento ministeriale e il ripristino della protezione a Masciari e ai suoi cari. Gli ho già espresso, durante un colloquio telefonico, la solidarietà mia e del gruppo che rappresento. Inoltre ho inoltrato al sindaco, al presidente del Consiglio e ai vari capigruppo una mozione urgente da discutere nel corso della prossima seduta».

Una mozione che dapprima ripercorre sinteticamente la storia di Masciari, e poi chiede che il Comune, nelle sua espressione più alta, vale a dire nella figura del sindaco, si attivi affinché gli siano garantite le più basilari condizioni di sicurezza. «Masciari, imprenditore calabrese, vive sotto protezione perché ha avuto il coraggio di opporsi alla ‘Ndrangheta – scrive Milano – È uno dei primi e dei più importanti testimoni di giustizia: le sue denunce alla DDA di Catanzaro risalgono, infatti, a trenta anni fa. Non solo ha denunciato i mafiosi, ma ha anche contribuito a smascherare casi di infiltrazione e collusione con la Pubblica Amministrazione. Per questo, per una “sentenza di morte” emessa dalla criminalità organizzata, ha dovuto lasciare la sua Calabria, diventando, suo malgrado, un simbolo vivente della lotta alla ‘Ndrangheta e quindi sempre esposto a ritorsioni “per dare l’esempio”.

E la revoca della protezione nei confronti di uno dei pochi casi di imprenditore che ha avuto il coraggio, perché ci vuole coraggio, di non piegarsi alla criminalità organizzata, crea grande sconcerto e non aiuta chi è impegnato in prima linea nel contrasto al fenomeno mafioso». Le richieste: che il Consiglio comunale chiede la revoca immediata del provvedimento e il risposino della scorta, e che il Sindaco Marsaglia inoltri al Ministero degli Interni, al Prefetto di Torino, al Consiglio regionale e ai parlamentari eletti in Piemonte l’ordine del giorno discusso e, si spera, approvato, oltre ad avviare gli atti necessari a conferire, come già accaduto in tante altre realtà del territorio e non solo, la cittadinanza onoraria a Pino Masciari.

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