RIVAROLO CANAVESE – Nella splendida cornice della sala dell’ex Grand Hotel di Ceresole Reale, lo scorso sabato, 15 ottobre 2022, si sono svolte le premiazioni del concorso letterario “Enrico Trione – Una fiaba per la montagna”. Per l’occasione, due realtà, il Parco Nazionale del Gran Paradiso e quello d’Abruzzo, Lazio e Molise, si sono unite per la celebrazione dei rispettivi centenari, mettendo al centro il tema “L’orso e lo stambecco”, animali rappresentati sui loghi.
I partecipanti, singoli ma anche e soprattutto scuole, hanno creato molti elaborati. Proprio durante la premiazione, il salone è stato animato dai volti felici dei bimbi e ragazzi che, con la loro fantasia e abilità, hanno dato vita al ventunesimo volume, contenente anche le loro opere. Tra i premiati, delle scuole primarie e secondarie di primo grado, era presente anche l’Istituto Santissima Annunziata di Rivarolo Canavese con i sei alunni (Greta Anna Beruatto, Benedetta Carbone, Gabriele Droetti, Manfredi Foddis, Andrea Fogliasso e Sara Querio) che hanno ritirato due premi per le fiabe “A cavallo d’altri non si dice zoppo” e “Una valle fantastica”, scelte dalla giuria presieduta dal professor Giovanni Tesio.
«Uno degli obiettivi del nostro istituto è quello di prendere parte a bandi territoriali e nazionali, in modo che gli alunni possano mettersi in gioco, confrontandosi con una realtà più ampia e composita – ha commentato il Preside professor Paolo Ambrosi – Aver ottenuto un simile risultato è motivo di grande orgoglio e soddisfazione».
A sostenere i vincitori erano presenti anche le docenti di lettere: «Durante l’anno scolastico, abbiamo trattato la fiaba come argomento antologico e, attraverso questa possibilità, i nostri allievi, creando due gruppi, hanno avuto modo di scrivere un testo che non fosse valutato da noi, ma da una giuria di esperti – hanno aggiunto le professoresse Costanza Conta Canova ed Elisa Olivetto Baudino – Siamo sicure che questo momento resterà impresso nella mente di ognuno di loro, simbolo di un piccolo traguardo raggiunto. Adesso non resta che metterci al lavoro per il bando del prossimo anno e per quelli futuri».
Un modo, quindi, per invogliare i ragazzi a mettersi in gioco, facendo loro scoprire le proprie abilità e uscendo dai confini scolastici.
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