CASELLE – Non un passo indietro o di lato, ma un: «…passo insieme, cercando di agevolare il percorso di individuazione di una figura che possa rappresentarci tutte e tutti». Non una candidatura a tutti i costi né a costo di tutto. Angela Grimaldi prende posizione e, nel percorso per la scelta del nome di chi sarà chiamato a prendere il testimone di Luca Baracco, lascia per certi versi campo libero all’altro pretendente alla carica di candidato sindaco, Paolo Gremo.
«Credo fermamente nel valore aggiunto del ruolo femminile in questa società: sono certa che quando aumenteranno i contributi femminili nelle posizioni apicali e a favore della collettività tutta, avremmo raggiunto il vero senso della parità e di comunità – spiega – Inoltre credo nella politica, quella messa in campo ogni giorno a servizio della cittadinanza e allo stesso tempo credo negli ideali del Partito Democratico, al quale appartengo sin dalla sua nascita. Un partito spesso usato e bistrattato a piacimento da tanti che lo vedono solo come spazio per acquisire visibilità o potere. Respingo fermamente ogni associazione e parallelismo simbolico tra il legittimo e doveroso dibattito interno ed il tema del conflitto, della lotta, della guerra: termini assolutamente inappropriati, perché riconducono a concetti come odio e distruzione, ben noti alle popolazioni che stanno vivendo nel loro quotidiano la paura della vera guerra».
Un lasciare campo libero che vuol anche dire continuare a lavorare nel partito, senza “spaccare” e senza velleità di corse solitarie: «Ogni percorso di cambiamento, soprattutto se rivolto verso la società, deve essere condiviso e vissuto tra e con la gente. Il “fair play” non è tentare di “andare via con la palla” quando il gioco non ci piace più, anteponendo l’ambizione personale al bene della comunità – aggiunge – E provo un profondo senso di rispetto per il segretario di Circolo di Caselle, Stefano Oggiano, che ha pazientemente e meticolosamente messo in campo in questi mesi un lavoro di condivisione ed un tentativo di sintesi anche laddove vi erano posizioni intransigenti e forti resistenze, in modo tale da consegnare un candidato/a alla carica più alta di una comunità».
Senso di responsabilità verso una città e un partito, quindi, prima degli interessi personali: «Per questo ho deciso di mettermi a disposizione del segretario, della comunità e del candidato del Pd che sposerà i principi del percorso e del lavoro che ho intrapreso in questi anni rivolto alle tematiche della legalità, della parità, della rappresentanza delle tante figure silenti, della partecipazione – prosegue – Aspetti che ritengo fondamentali e che necessitano di cura e di condivisione con tutti gli attori di quella che desidera essere una vera e propria squadra nella quale ognuno, indipendentemente dal sesso e dal ruolo sociale, si metta a disposizione degli altri, senza tentazioni di superiorità, per raggiungere quegli scopi alti che a volte sono lontani alla politica nazionale perché spesso ignara del vissuto quotidiano del popolo. Perché ci si possa nuovamente innamorare e sentirsi rappresentati dalla politica e non distanti da essa. Perché la democrazia è partecipazione ed i nostri nonni hanno perso la vita per consegnarci un presente ed un futuro composto di diritti che non sono cortesie e di doveri che sono responsabilità, senza lasciare spazio all’egoismo. Per tutti questi motivi mi unirò all’assemblea degli iscritti del Pd nel votare il candidato a sindaco di questa città che meglio incarnerà quanto evidenziato».
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