PONT SAINT MARTIN – Il consiglio comunale di Pont Saint Martin che si è tenuto il 10 marzo scorso, ha dato ampio spazio alla questione dell’Ucraina, attraverso una mozione del sindaco avente ad oggetto “Solidarietà al popolo ucraino e condanna della guerra come risoluzione delle controversie” concretizzata con l’istituzione di un fondo, tramite la devoluzione di parte del gettone di presenza o di indennità dei consiglieri, votata all’unanimità. Marco Sucquet ha espresso la sua posizione, impegnandosi di farsi portavoce presso i rappresentanti del territorio, al fine di sollecitare il governo italiano affinché si faccia ogni sforzo diplomatico, per la cessazione immediata della guerra.
“Vorrei ringraziare tutte le persone che in questi giorni, in varie modalità hanno contribuito con ogni genere di aiuto per alleviare le sofferenze del popolo ucraino. Sono sicuro che molti di voi hanno fatto la propria parte e continuerà a farla nel futuro.” Fa sapere il sindaco, che ha continuato: “Per quanto concerne l’emergenza umanitaria connessa alla guerra in Ucraina, la comunità valdostana sta rispondendo egregiamente, con azioni di solidarietà comune e coordinata, che coinvolge sia soggetti pubblici che enti del Terzo Settore.” La Fondazione Comunitaria della Valle d’Aosta e il Coordinamento Solidarietà Valle D’Aosta, infatti, con la Presidenza della Giunta regionale e del Consiglio Permanente degli enti locali della Valle d’Aosta, hanno istituito una raccolta fondi congiunta, per l’assistenza alle persone che raggiungono la Valle d’Aosta dallo scenario di guerra, intitolata “Valle d’Aosta per l’Ucraina”, con lo scopo di raccogliere donazioni da tutti coloro che vorranno dare il loro contributo, con un gesto di generosità.
E che ha visto anche l’adesione del comune di Pont Saint Martin. “L’obiettivo principale di questo fondo” spiega Sucquet “è supportare gli sforzi della comunità valdostana, per garantire l’accoglienza più opportuna a chi fugge dalla guerra in questo momento. Quindi le donazioni saranno destinate principalmente a sostenere le spese legate ad una sistemazione rapida dei profughi, secondo un modello di accoglienza diffusa, che punti all’inserimento di piccoli gruppi nella vita ordinaria della comunità valdostana e faciliti così l’integrazione.” Il primo cittadino conclude con un appello: “Nell’eventualità che alcune persone ucraine venissero ospitate da famiglie di Pont Saint Martin, il mio invito è quello di non lasciare sole queste famiglie, ma in una prima fase di assestamento delle problematiche, legate alle disponibilità delle abitazioni, aiutarli in qualche modo per far si che si sentano parte di una collettività.”
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