CASTELLAMONTE – Il Comune di Castellamonte e gli uffici comunali, sono stati presi d’assalto da richieste di informazioni per quanto riguarda l’accoglienza del popolo ucraino, in fuga a causa della guerra. L’Amministrazione ha quindi deciso di organizzare un incontro per spiegare cosa si deve fare per ospitare le persone scappate dal conflitto.
Ieri si è quindi tenuta, al Centro Martinetti, una serata informativa.
“Siamo stati sollecitati a fornire informazioni e per questo abbiamo organizzato l’incontro – ha detto in apertura il Sindaco Pasquale Mazza – quindi eccoci qui. Sottolineo che ci impegniamo a fornire un supporto per quelle che sono le nostre competenze e disponibilità. Ringrazio anche Pamela Misuraca che ospita due ragazze ucraine fuggite dalla guerra.”
La parola è poi passata al Consigliere Alessandro Musso, che ha illustrato alcuni passaggi fondamentali.
“Come in tutte le emergenze c’è una grande confusione – ha esordito – ancor più in questa. Non c’erano linee guida particolari, ma il Canavese ha risposto in modo veloce e imporante. Sono giorni che impazzisco per stare dietro alla Regione e all’Asl, perché non ci sono solo onori ma anche oneri. Le disponibilità può essere data tramite associazioni o via personale, senza problemi. Dal 2017, nonostante l’Ucraina non faccia parte dell’Unione Europea, è stato disposto che gli ucraini possano girare liberamente sul nostro territorio senza visti ne documenti particolari, per un massimo di 9 mesi. In ogni caso la Regione ha necessità di censire le persone quindi ha predisposto un form on line sul sito della Regione, per poter dichiarare la disponibilità all’accoglienza. Non è vincolante. C’è da tener presente che in caso si venisse chiamati, il preavviso sarà scarso, 36/48 ore circa; per la mia esperienza anche meno.”
Una volta arrivati gli ospiti, sarà necessario recarsi alla caserma dei Carabinieri o di Polizia di competenza per segnalare le persone ospitate. “Questo è di grande importanza anche per gli stessi ospiti, perché sarà più semplice, al termine dei 9 mesi, ottenere la protezione temporanea per un anno, prassi che sta per essere approvata, in modo da non dover avere problemi di visto. Sarà necessario per ottenerla dimostrare di essere usciti dall’Ucraina dopo il 24 febbraio, data dello scoppio del conflitto, quindi la cosa migliore e cercare di effettuare viaggi e ingressi tracciati.”
I cittadini ucraini, non facendo parte dell’Unione Europea, non hanno tessera sanitaria. Cosa fare? In Italia è presente un sistema chiamato Centro ISI (ne esiste uno a Torino e uno a Settimo Torinese) con medici e infermieri e dove viene rilasciata la tessera STP che è a tutti gli effetti una tessera sanitaria, di durata più limitata. L’unica cosa è che il medico di base è quello del Centro ISI, ciò significa che per avere anche solo una ricetta medica è necessario recarsi al centro. Inoltre un decreto della Protezione Civile Nazionale impone che gli immigrati ottengano l’STP e le vaccinazioni obbligatorie in Italia entro 5 giorni dal loro ingresso (si presume una deroga dei tempi in caso di emergenza). “Stiamo cercando di istituire – ha spiegato Musso – un “hub ucraino” all’ospedale di Castellamonte per il territorio, per documenti e vaccinazioni, in modo da non dover correre a Torino o a Settimo e anche per cercare di limitare il flusso già pesante in questi due centri. Abbiamo già parlato con il Dott. Scarpetta e dovremmo avere una risposta la prossima settimana.
Per quanto concerne il Green Pass, la Protezione Civile Nazionale sempre tramite decreto, ha previsto che gli ucraini possano girare senza Green Pass, ma solo tramite tampone molecolare (validità 72 ore) o antigenico (48 ore).
“La Regione ha predisposto la prenotazione tramite la piattaforma “ilpiemontetivaccina” bypassando la questione dei documenti della UE mancanti. Inoltre da lunedì la pagina sarà anche in lingua ucraina. Oltretutto il problema della lingua è bello grosso perché in Piemonte ci sono pochissimi mediatori di lingua ucraina, quindi si cercano persone che possono farlo. – ha concluso Musso – Voglio avvisare che al momento non sono previsti rimborsi per i cittadini, e se ne verranno dati saranno sulla base delle utenze, e saranno davvero scarsi. Io consiglio di essere consapevoli del fatto che si accolgono delle persone, perché non è semplice.”
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