ATTUALITA’ – Giancarlo Buffo, ex primo cittadino di Rivara e amministratore delegato di una nota azienda di stampaggio a caldo acciaio e leghe leggere altocanavesana, ha partecipato ad una nota trasmissione televisiva nazionale per parlare dell’aumento del costo dell’energia elettrica e del PNRR, Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Un aumento, quella dell’energia elettrica, che sta mettendo a dura prova gran parte delle aziende canavesane e non. «Il fattore produttivo dell’energia elettrica è il secondo componente di costo delle aziende energivore, complessivamente del settore dello stampaggio a caldo e delle lavorazioni meccaniche quindi pesa in modo significativo. Nel 2021 e inizio 2022 l’incremento del costo energetico ha portato ad una bolletta che è 3 volte rispetto agli importi degli anni precedenti e pesa significativamente, sia in termini di unità aziendali, sia in termini complessivi del sistema.
Noi siamo di fronte ad un rincaro dei sistemi produttivi che rischia di mettere fuori dal mercato, quindi una situazione di difficoltà e di competitività, un intero sistema produttivo manifatturiero del nostro paese. Questo è significativo, tanto più che nel nostro paese, circa il 60% del PIL è fatto dal sistema manifatturiero e non abbiamo una politica energetica che riguarda il “sistema paese”. Siamo totalmente dipendenti dal fattore energia elettrica dai paesi esteri. Io credo sia necessario mettere immediatamente al via una strategia a medio termine che consenta all’Italia di essere meno indipendente rispetto al costo energetico esterno e ad avere fonti propri di approvvigionamento e di energia elettrica» ha commentato Buffo.

Le risorse messe in campo dal governo, sin ad ora, destano non poche perplessità: «Sono un piccolo palliativo. Se ci dovesse essere un intervento significativo per ridurre l’incidenza degli incrementi dei costi energetici, una buona parte dello stanziamento dello stock del PNRR dovrebbe essere dedicato al campo della riduzione dei costi dell’energia. Questo non è oggettivamente possibile, plaudiamo per le iniziative e lo sforzo che viene fatto in questo momento dal governo per tamponare una situazione.
Anche l’iniziativa del credito d’imposta, seppur del 20%, e quindi molto limitata, da comunque un po’ di sollievo all’intero sistema produttivo ma se non guardiamo oltre all’ostacolo, cioè al domani, rischieremo di trovarci nella stessa situazione. Quindi questo credo oggi sia un intervento necessario. Solleciteremo, per quanto ci riguarda, un ulteriore intervento che ci consenta di non perdere quote di mercato sui mercati internazionali, ma occorre guardare veramente un po’ oltre i piccoli interessi di cortile e agire nell’immediato. Occorre utilizzare questo momento per pianificare degli investimenti futuri sul sistema dell’energia elettrica nel nostro paese. Abbiamo dei piani industriali e non abbiamo un piano industriale energetico» ha continuato.

Tante parole, quindi, ma poche iniziative concrete. «Sento un rimpallo sui mix energetici che possono comporre la produzione del nostro paese, ma ad oggi, non vedo la concretezza, un lancio di un investimento importante e di un piano strategico che sia condiviso. Credo occorra stringere un po’ le file perché uno degli elementi che caratterizzeranno il nostro paese nei prossimi mesi sarà la capacità di essere veloci nelle scelte che si debbono fare. Ce lo impongono anche i sistemi europei per la dotazione di stock di risorse che sono state messe a disposizione con il PNRR e, quindi, i tempi di realizzazione sono uno degli elementi di competitività del sistema. Io credo che ci siano delle sfide importanti che abbiamo davanti: una potrebbe essere, ad esempio, quella di promuovere la prima produzione a livello internazionale di energia elettrica da idrogeno. Questo ci metterebbe in una posizione di vantaggio rispetto ad altri paesi che non sono ancora partiti in questa direzione, ma tanti sono gli strumenti a disposizione però occorre essere concreti dettagliando bene gli investimenti che si vorranno fare» ha concluso l’imprenditore canavesano.
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