CUORGNÈ – Nel 2019 Cuorgnè ha visto nascere il suo primo orto giardino sociale. Situato all’interno di quello che nel 1896 fu il convitto Giusto Morgando, sorge nella zona che accoglieva una vecchia porcilaia gestita dalle suore e che è nella memoria storica dei canavesani come un luogo d’incontro di molti giovani.
Sommerso tra i rovi e le sterpaglie sorte a seguito di decenni di incuria, lo spazio adiacente ai campetti da gioco negli ex Salesiani ha ripreso vita grazie alla sinergia tra Comune di Cuorgnè ed il Consorzio dei Servizi Socio Assistenziali CISS38. La prima tappa di questo ambizioso progetto, con la collaborazione della Fondazione di Comunità del Canavese, ha consentito la prima lavorazione dell’area verde. L’obiettivo, di fatto, era duplice: restituire luoghi alla comunità attraverso la riattivazione e valorizzazione di persone con fragilità sociali causate dalla crisi economica. Così, con la preziosa collaborazione dell’Associazione SE.MI Onlus ed il coinvolgimento di due cittadini seguiti e supportati dal Servizio Sociale, è sorto un orto giardino estetico, organizzato secondo i principi della coltivazione sinergica. Le aiuole disegnavano sul suolo un motivo riconoscibile rendendo l’aspetto dello spazio simile ad un giardino dove le piante orticole erano accompagnate da fiori e piante utili ad attrarre una vasta entonofauna impollinatrice e contrastante di tanti insetti patogeni. Sono così nati carciofi, pomodori, peperoncini, piccole zucche, insalata, menta, cetrioli. Un’esplosione di colori e di bontà che hanno sostituito il grigiore dei rovi. In un’ottica di welfare rigenerativo, parte dei frutti dell’orto sociale sono state destinate all’Associazione San Vincenzo di Cuorgnè per il supporto alimentare di famiglie in difficoltà economiche e sociali.
La progettualità dell’orto giardino sociale oggi è stata inserita nelle azioni di co- progettazione a sostegno della genitorialità e delle famiglie promossa dai principali attori sociali del territorio. Rimossa la paglia che ha ricoperto l’orto nei mesi invernali per conservare al meglio il terreno da ri-coltivare nella primavera successiva, è nato “dall’ORTO con traspORTO”, un progetto della Cooperativa Sociale Andirivieni. La coltivazione dell’orto giardino sociale è realizzata oggi dai ragazzi del Centro Diurno Metafora che se ne prendono cura quotidianamente. Alla coltivazione di prodotti naturali, dunque, è affiancata la finalità aggregativa e l’opportunità di riflettere e ripensare il mondo della disabilità.
“Non ci è dato sapere con esattezza cosa diventerà domani questo spazio verde restituito alla comunità, – dichiara il Consigliere Comunale Sabrina Mannarino – ma una cosa è certa: chiunque si avvicini all’orto giardino sociale avrà la possibilità sempre di rimettersi in gioco in modo concreto, come concreti sono i frutti che vengono raccolti, e di sentirsi parte di una comunità, della nostra bella comunità.”
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