DRUENTO – «Il sentimento della Resistenza tramandato da padre in figlio costituisce un patrimonio che deve permanere nella memoria collettiva del Paese».
Una significativa frase espressa dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e ripresa dal sindaco Carlo Vietti nel corso della cerimonia di inaugurazione dei restauri al monumento dedicato ai Caduti Partigiani, all’interno del cimitero comunale.
Sabato 23 gennaio, lo scoprimento del bellissimo monumento attorno al quale si sono riunite le associazioni druentine con i loro labari, le autorità civili e militari, i giovani della Consulta e dell’Anpi. Il primo cittadino, nel suo discorso, ha sottolineato come la cerimonia di inaugurazione sia un modo per ricordare i Caduti, quei ragazzi che, nel pieno della loro vita, hanno deciso di dire con forza “No”. La negazione all’oppressione, alla violazione delle libertà civili e politiche. Giovani che hanno fatto la guerra non perchè precettati ma per loro libera scelta.
«Questa celebrazione, di fronte al monumento, non è una cerimonia di forma, non è mera retorica, ma è forma che si incarna in sostanza, in valore, è preciso impegno di testimonianza – ha sottolineato Vietti, tra gli applausi dei presenti – I ragazzi che oggi sono qui con noi, sono “noi”, il nostro sguardo collettivo ideale sul mondo. Sono gli stessi giovani che oggi svelano il monumento e si svelano anche simbolicamente della loro sfera egocentrica, lasciano da parte i loro egoismi individuali di cui noi, in quanto parte di questa società, siamo responsabili, per entrare in una sfera collettiva che è quella della Storia, della memoria della nostra Nazione». Il sindaco ha proseguito definendo la Resistenza come una storia di dignità ritrovata. Inorgoglito di presenziare ad una cerimonia dove si rende omaggio a chi ha pagato con la vita la conquista della libertà.

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La parola è poi passata a Delio Ranzani, presidente della sezione Anpi di Druento. Nel suo discorso, ha esordito partendo da una data: quella del 23 gennaio del 1945 quando un camion di nazifascisti scaricò sulla piazza di Druento dodici giovani uomini, prelevati forse dalle carceri di Rivoli. Maltrattati e con segni di violenze sul corpo, polsi legati col fil di ferro. Tutti e dodici vennero uccisi a colpi di mitra proprio davanti al palazzo comunale.
Di qui la decisione di intitolare la piazza del Municipio ai XII Martiri. Il ricordo, oggi, torna a quei dodici ragazzi, ma soprattutto ai tre di Druento: Carlo Casale, ucciso a Druento, Carlo Brero, fucilato a Moncalieri e Annibale Sibona che perse la vita a Grugliasco.
«Per mantenere viva la loro memoria fu eretto, nel 1973, questo monumento di cui oggi andiamo ad inaugurare il restauro – ha sottolineato Ranzani – Realizzato alla fine del 2020 per volere del Comune a cui diciamo grazie per essere sempre vicino all’Anpi aiutandoci nell’opera di difesa dei valori che abbiamo ereditato dai nostri padri e nonni partigiani. Un ricordo va anche alle milioni di vittime della Shoah alle quali si renderà omaggio il 27 gennaio».
A chiudere la cerimonia è stato l’intervento di Maria Grazia Sestero, presidente provinciale Anpi. «Vedere tutte queste associazioni riunite alla cerimonia è una vera ricchezza – ha sottolineato – Sono oltre 23.000 le vittime del nazi-fascimo e per la maggior parte sono civili. Giovani lavoratori che non hanno avuto modo di conoscere la democrazia perchè nati negli anni della dittatura. Senza la riscossa di un popolo che dice basta la nostra storia sarebbe stata diversa. Abbiamo potuto avere la Costituzione che garantisce diritti ad ogni cittadino. Questo non è il nostro passato, ma la nostra memoria – ha concluso – e se oggi c’è democrazia dobbiamo dire grazie a tutte queste persone che hanno sacrificato la loro vita».
I discorsi delle autorità sono seguiti allo scoprimento e benedizione del monumento a cura del parroco don Simone Pansarella. Al termine, la consegna di due targhe al presidente dell’Anpi Ranzani e alla presidentessa dell’Anpi provinciale Sestero. La cerimonia è stata presentata da Marco Isabello, presidente della Consulta Giovanile.
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